Il tirocinio, o stage, più che un tipo di contratto è un periodo di formazione pratica durante il quale hai l’opportunità di acquisire competenze professionali direttamente sul campo. Si tratta di uno strumento prezioso che ti consente di imparare lavorando e di stabilire un primo contatto con il mondo del lavoro.
Con la Legge 92/2012 (nota come Legge Fornero), sono state introdotte importanti modifiche alla normativa sui tirocini, distinguendo chiaramente tra tirocinio curriculare e tirocinio extracurriculare.
In questo articolo, ti guideremo attraverso le principali differenze tra queste due tipologie di tirocinio, entrambe riconosciute dalla legislazione italiana.
Il tirocinio curriculare: Caratteristiche

L’obiettivo è fornire allo studente un’esperienza diretta nel settore di studio, applicando le conoscenze teoriche acquisite durante il percorso formativo. È importante sottolineare che il tirocinio curriculare ha una natura educativa e non costituisce un rapporto di lavoro.
I tirocini curriculari sono una parte integrante del percorso formativo dello studente. In alcuni corsi di studio, sono obbligatori e contribuiscono all’ottenimento dei crediti formativi universitari (CFU) necessari per il conseguimento del titolo di studio.
La durata del tirocinio curriculare può variare in base al corso di studi e al programma dell’ente promotore, ma non può superare il periodo formativo previsto.
A differenza dei tirocini extracurricolari, il tirocinio curriculare non prevede necessariamente un’indennità economica. Alcune aziende ospitanti possono decidere di offrire un rimborso spese o altri benefit, ma non sono obbligate dalla legge a farlo.
L’organizzazione del tirocinio curriculare si basa su una Convenzione di stage, stipulata tra l’ente promotore e l’ente ospitante, che stabilisce i termini del tirocinio, le mansioni del tirocinante e la presenza di un tutor per la supervisione.
Durante il tirocinio, lo studente è seguito da due figure chiave:
- Il tutor aziendale, nominato dall’ente ospitante, che affianca il tirocinante durante l’esperienza pratica.
- Il tutor formativo, designato dall’ente promotore, che si assicura che l’esperienza sia coerente con il percorso di studi e supervisiona la crescita didattica del tirocinante.
Al termine del tirocinio curriculare, lo studente deve solitamente presentare una relazione finale o documentazione che attesti il lavoro svolto. La valutazione dell’esperienza contribuisce all’assegnazione dei crediti formativi.
Compatibilità tra tirocinio extracurriculare e NASPI:
Un elemento fondamentale da considerare per chi percepisce la NASPI è la possibilità di svolgere un tirocinio extracurriculare senza perdere il diritto all’indennità di disoccupazione riconosciuta dall’INPS.
In concreto, è compatibile percepire la NASPI e partecipare contemporaneamente a un tirocinio extracurriculare. L’indennità prevista per il tirocinio può essere cumulata con la NASPI, senza necessità di sospendere o ridurre il sussidio. Questo perché il tirocinio extracurriculare non è considerato un rapporto di lavoro subordinato.
Non è richiesto presentare alcuna comunicazione preventiva all’INPS: la compatibilità è automatica per questa forma di attività. Ciò rappresenta un’opportunità concreta per chi desidera aggiornare le proprie competenze o reinserirsi nel mercato del lavoro, mantenendo nel frattempo la protezione economica offerta dalla NASPI.
Sospensione del tirocinio extracurriculare: quando è possibile?
La sospensione di un tirocinio extracurriculare può avvenire in determinate circostanze che impediscono la normale prosecuzione dell’esperienza formativa. In particolare, il tirocinio può essere temporaneamente interrotto nei seguenti casi:
- Maternità: la tirocinante ha diritto alla sospensione per l’intero periodo di astensione obbligatoria dovuta a gravidanza e parto.
- Infortunio: la sospensione è prevista se il tirocinante è impossibilitato a svolgere le attività previste a causa di un infortunio.
- Chiusura aziendale prolungata: in caso di chiusura dell’azienda ospitante per almeno 15 giorni consecutivi, ad esempio durante le ferie estive o periodi di inattività.
- Malattia di lunga durata: la sospensione è possibile anche in caso di malattia che si prolunga per almeno 30 giorni solari consecutivi.
In tutte queste situazioni, il periodo di sospensione non viene conteggiato ai fini della durata complessiva del tirocinio, consentendo così al tirocinante di completare interamente il percorso formativo previsto dal progetto.
Comunicazione obbligatoria dell’avvio del tirocinio extracurriculare:
Quando si attiva un tirocinio extracurriculare, è fondamentale effettuare la comunicazione obbligatoria di avvio. Proprio come per i contratti di lavoro tradizionali, anche in questo caso l’azienda ospitante o l’ente promotore ha l’obbligo di comunicare preventivamente l’inizio del tirocinio agli enti competenti, solitamente attraverso il portale regionale o il sistema informatico delle Comunicazioni Obbligatorie (COB).
Questa procedura è essenziale per garantire la trasparenza e la tracciabilità dell’esperienza formativa, offrendo tutela sia al tirocinante sia all’azienda sotto il profilo amministrativo e assicurativo. In mancanza di questa comunicazione, il tirocinio non è formalmente riconosciuto e il soggetto ospitante può incorrere in sanzioni amministrative.
Contributi INPS e tirocinio extracurriculare: cosa sapere
Il tirocinio extracurriculare, a differenza di un rapporto di lavoro subordinato o parasubordinato, non comporta il versamento di contributi INPS. Questo significa che, anche se al tirocinante viene riconosciuta un’indennità mensile, non si maturano periodi contributivi utili ai fini pensionistici.
In assenza di contribuzione previdenziale, l’indennità prevista dal progetto formativo non è soggetta a trattenute INPS e viene corrisposta per intero nella misura stabilita, a condizione che il tirocinante partecipi ad almeno il 70% delle ore previste ogni mese.
È comunque obbligatorio che il tirocinante sia tutelato da polizze assicurative specifiche, in particolare la copertura INAIL contro gli infortuni e l’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi. Tuttavia, sotto il profilo previdenziale, il tirocinio extracurriculare non rientra tra le forme di attività soggette a contribuzione obbligatoria.
I vantaggi del tirocinio curriculare
Il tirocinio curriculare offre una perfetta integrazione tra teoria e pratica, permettendo agli stagisti di applicare concretamente le competenze teoriche acquisite durante il corso di studi.
Inoltre, consente di sperimentare direttamente il settore lavorativo di interesse, aiutando lo studente a comprendere se quella carriera è in linea con le proprie aspettative e capacità.
Questa esperienza rappresenta anche un’opportunità per costruire un primo curriculum e fare networking, creando connessioni che possono aprire la strada a future opportunità lavorative.
Ferie, permessi e malattia nei tirocini extracurriculari:
A differenza di un contratto di lavoro, il tirocinio extracurriculare non prevede il riconoscimento di ferie retribuite, permessi o indennità in caso di malattia. Di conseguenza, il tirocinante non ha diritto ai tradizionali giorni di ferie né a permessi retribuiti per esigenze personali o per assenze dovute a motivi di salute.
La gestione delle assenze e delle esigenze personali viene normalmente concordata con il tutor aziendale. In pratica, se il tirocinante ha bisogno di assentarsi o modificare l’orario previsto dal progetto formativo, può discuterne in anticipo con il tutor per individuare una soluzione condivisa.
Generalmente, le giornate di assenza vengono recuperate in modo da garantire il completamento del monte ore previsto dal tirocinio, nel rispetto del percorso formativo concordato.
Regolamentazione dei tirocini curricolari
Il tirocinio curriculare è regolamentato da normative specifiche, sia a livello nazionale che regionale, con l’obiettivo di garantire un’esperienza formativa adeguata. Ogni ente promotore, tuttavia, mantiene una certa autonomia nella gestione delle modalità e degli aspetti organizzativi del tirocinio.
A livello universitario, la principale normativa di riferimento è il Decreto 142/1998, che stabilisce le linee guida per i tirocini curricolari, disciplinando i rapporti tra università, aziende e tirocinanti. Questo decreto definisce le responsabilità delle parti coinvolte e specifica che il tirocinio deve essere sempre finalizzato alla formazione e non può in alcun modo costituire un rapporto di lavoro subordinato.
Ogni regione può inoltre integrare la normativa nazionale con disposizioni aggiuntive, adattando le regole alle proprie esigenze locali. Nonostante queste differenze, gli elementi fondamentali che regolano il tirocinio curriculare includono:
- Convenzioni di stage tra ente promotore e azienda ospitante, che definiscono i termini del tirocinio.
- La nomina di un tutor aziendale e di un tutor formativo che supervisionano e supportano il tirocinante.
- Il rispetto del carattere formativo del tirocinio, che non può essere sfruttato come sostituto di un normale contratto di lavoro.
Le università e gli altri enti formativi possono adattare la gestione dei tirocini in base alle proprie esigenze e ai piani di studio, fissando criteri per la durata, gli obiettivi e la valutazione finale.
Il tirocinio extracurriculare: Caratteristiche

Ci sono diverse tipologie di tirocinio extracurriculare:
- Possono essere destinati a giovani neodiplomati o neolaureati, con l’obiettivo di fornire un primo contatto con il mondo del lavoro.
- Oppure, possono essere rivolti a persone in cerca di occupazione, aiutandole non solo a orientarsi, ma anche a favorire il reinserimento lavorativo. In questo contesto, il tirocinio può rappresentare una vera e propria opportunità di riavvicinamento al mercato del lavoro.
La durata di un tirocinio extracurriculare varia generalmente da un minimo di 2 mesi a un massimo di 6 mesi, ma può essere estesa fino a 12 mesi o più per persone con disabilità o in condizioni di svantaggio sociale.
Uno degli aspetti chiave di questo tirocinio è l’obbligo di riconoscere una indennità mensile al tirocinante. L’importo minimo dell’indennità varia a seconda della regione, ma in genere si attesta tra i 300 e i 600 euro mensili. È importante sottolineare che l’indennità non equivale a uno stipendio, ma rappresenta una forma di rimborso per l’attività svolta durante il tirocinio.
Durante l’intero periodo del tirocinio, il tirocinante deve essere coperto da un’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e da una polizza per la responsabilità civile verso terzi, garantita dall’ente promotore o dall’azienda ospitante.
Anche per i tirocini extracurricolari, è prevista la presenza di un tutor. Questo tutor, nominato dall’azienda ospitante, si occupa di guidare il tirocinante nelle attività pratiche quotidiane e di supportarne la crescita professionale, assicurando che l’esperienza formativa sia efficace e in linea con gli obiettivi del tirocinio.
Regolamentazione dei tirocini extracurricolari
I tirocini extracurricolari sono regolamentati a livello nazionale da linee guida stabilite attraverso accordi tra lo Stato e le Regioni, in particolare quelli del 2013 e del 2017. Questi accordi definiscono criteri comuni per aspetti fondamentali come la durata del tirocinio, l’indennità minima e l’assicurazione obbligatoria.
Tuttavia, l’applicazione concreta delle normative è demandata alle singole regioni, che possono introdurre specifiche regole adattate alle esigenze locali. Ogni regione ha quindi il potere di disciplinare in maniera diversa alcuni dettagli, come l’importo esatto dell’indennità o ulteriori requisiti per le aziende ospitanti, pur rispettando i parametri generali fissati a livello nazionale.
Vantaggi del tirocinio extracurricolare
Il tirocinio extracurriculare rappresenta spesso un primo passo verso un’assunzione stabile, offrendo ai tirocinanti l’opportunità di acquisire esperienza lavorativa reale e di sviluppare abilità concrete all’interno di un contesto professionale. Inoltre, consente di creare contatti con aziende e professionisti del settore, aprendo potenziali opportunità di inserimento nel mondo del lavoro.
Per chi è ancora incerto sul proprio percorso professionale, il tirocinio extracurriculare offre l’occasione di sperimentare un settore specifico, permettendo una maggiore consapevolezza delle proprie inclinazioni e interessi. Al termine dell’esperienza, viene rilasciato un attestato di partecipazione, che certifica le competenze acquisite, arricchendo il curriculum e aumentando la competitività del tirocinante nel mercato del lavoro.
Nonostante questi vantaggi, il tirocinio extracurriculare è stato oggetto di critiche, in quanto talvolta percepito come una forma di sfruttamento del lavoro giovanile a basso costo. È fondamentale ricordare che il tirocinio extracurriculare non deve mai sostituire un vero contratto di lavoro, ma deve restare uno strumento formativo finalizzato alla crescita professionale.
Quali sono le principali differenze tra stage curriculare ed extracurricolare?
Le differenze tra tirocinio curriculare e tirocini extracurriculari riguardano principalmente lo scopo, la regolamentazione, il contesto in cui si svolgono e le condizioni economiche e normative.
- Contesto e scopo: Il tirocinio curriculare fa parte integrante del percorso di studi formale dello studente ed è inserito nel piano di studi, permettendo di ottenere crediti formativi (CFU). Serve principalmente per applicare le conoscenze teoriche acquisite durante il corso di studi. Al contrario, il tirocinio extracurriculare non è legato a un percorso di studi formale; si svolge dopo il completamento di un percorso formativo o in contesti esterni all’istruzione, come uno strumento per sviluppare nuove competenze pratiche e facilitare l’inserimento diretto nel mondo del lavoro o il reinserimento professionale.
- Finalità: Lo stage curriculare ha come obiettivo principale l’applicazione delle conoscenze teoriche apprese durante gli studi in un contesto pratico, contribuendo al percorso educativo dello studente. Lo stage extracurriculare, invece, è pensato per acquisire nuove competenze pratiche che possono facilitare l’accesso o il ritorno al lavoro, fungendo da ponte diretto tra formazione e lavoro.
- Durata: La durata dei tirocini curriculari è determinata dall’istituzione formativa (scuola, università, ente di formazione) ed è solitamente più breve rispetto ai tirocini extracurricolari. I tirocini extracurricolari, invece, sono regolati a livello regionale e possono avere una durata massima di 6 mesi, che può essere estesa fino a 12 mesi o oltre per categorie specifiche come persone con disabilità o in situazioni di svantaggio.
- Indennità economica: Il tirocinio curriculare generalmente non prevede un’indennità economica, soprattutto se è obbligatorio per il conseguimento dei crediti formativi. Al contrario, per il tirocinio extracurriculare, l’indennità è obbligatoria e regolamentata a livello regionale, con un importo che solitamente varia tra i 300 e i 600 euro al mese. Questo compenso non è uno stipendio, ma una forma di rimborso per l’attività svolta.
- Copertura assicurativa: Nel tirocinio curriculare, la responsabilità della copertura assicurativa (contro infortuni e per responsabilità civile verso terzi) è a carico dell’ente promotore (come la scuola o l’università). Per i tirocini extracurricolari, invece, la copertura assicurativa è garantita dall’ente ospitante, ossia l’azienda o l’organizzazione presso cui si svolge il tirocinio.
Quindi, il tirocinio curriculare è parte del percorso educativo e ha una durata e un’indennità più contenute, mentre il tirocinio extracurriculare è un’esperienza post-formativa con finalità di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro, con una durata più flessibile e un compenso obbligatorio.
Tirocinio curriculare ed extracurriculare: Il rapporto con il mondo del lavoro
Il tirocinio curriculare ha un carattere prevalentemente formativo e non ha l’obbligo di concludersi con un’assunzione. È finalizzato principalmente a far acquisire allo studente competenze pratiche legate al suo percorso di studi, senza necessariamente aprire le porte a un impiego immediato.
Al contrario, il tirocinio extracurriculare ha un chiaro intento di inserimento lavorativo. Questo tipo di tirocinio è pensato per facilitare l’accesso al mondo del lavoro, soprattutto per neodiplomati, neolaureati, disoccupati o persone che cercano di riqualificarsi professionalmente. Non è solo un’opportunità per acquisire competenze, ma anche per costruire un ponte diretto verso un possibile impiego.
Un consulente del lavoro potrebbe suggerire un tirocinio extracurriculare a chi ha già completato un percorso di studi o si trova in cerca di occupazione, come mezzo per migliorare le possibilità di assunzione futura.