Domande frequenti
Qual è la differenza tra apprendistato di alta formazione e apprendistato professionalizzante?
L’apprendistato professionalizzante serve a formare competenze lavorative e ottenere una qualifica professionale, mentre quello di alta formazione consente di lavorare e allo stesso tempo conseguire titoli di studio universitari o post-diploma.
Serve essere già iscritti a un’università o a un ITS per attivarlo?
In breve
- Cos'è: un contratto di lavoro che unisce formazione accademica e attività pratica in azienda.
- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Quanto dura il contratto di apprendistato di alta formazione?
In breve
- Cos'è: un contratto di lavoro che unisce formazione accademica e attività pratica in azienda.
- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
È possibile iniziare un apprendistato di alta formazione a 17 anni?
In breve
- Cos'è: un contratto di lavoro che unisce formazione accademica e attività pratica in azienda.
- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Come funziona la retribuzione nell’apprendistato di alta formazione?
In breve
- Cos'è: un contratto di lavoro che unisce formazione accademica e attività pratica in azienda.
- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Che cos’è il Piano Formativo Individuale (PFI)?
Il PFI è il documento che definisce l’intero percorso di apprendistato. Contiene: obiettivi formativi, attività da svolgere in azienda e presso l’ente formativo, competenze da acquisire, crediti riconosciuti e modalità di verifica dei progressi.
In breve
- Cos'è: un contratto di lavoro che unisce formazione accademica e attività pratica in azienda.
- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Chi è il tutor e qual è il suo ruolo?
In breve
- Cos'è: un contratto di lavoro che unisce formazione accademica e attività pratica in azienda.
- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Quali sono i vantaggi per l’azienda che assume in apprendistato di alta formazione?
In breve
- Cos'è: un contratto di lavoro che unisce formazione accademica e attività pratica in azienda.
- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Quali diritti ha l’apprendista?
In breve
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- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Al termine del contratto cosa succede?
L’azienda può decidere se assumere l’apprendista a tempo indeterminato o interrompere il rapporto senza obbligo di giustificazione. In entrambi i casi, l’apprendista avrà conseguito il titolo di studio previsto e maturato un’esperienza lavorativa qualificante.
In breve
- Cos'è: un contratto di lavoro che unisce formazione accademica e attività pratica in azienda.
- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Si può svolgere tutta la formazione in azienda?
In breve
- Cos'è: un contratto di lavoro che unisce formazione accademica e attività pratica in azienda.
- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Quali documenti servono per attivare l’apprendistato di alta formazione?
In breve
- Cos'è: un contratto di lavoro che unisce formazione accademica e attività pratica in azienda.
- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
È possibile licenziare un apprendista durante l’Apprendistato?
Sì, ma solo per giusta causa o giustificato motivo, come per un normale tempo indeterminato. Alla fine del periodo formativo, l’azienda può decidere se proseguire o recedere: in caso di recesso serve il preavviso; se nessuno recede, il rapporto prosegue a tempo indeterminato.
In breve
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- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Posso stipulare due contratti di apprendistato consecutivi?
Sì, a condizione che siano finalizzati a titoli o profili diversi. Non puoi ripetere lo stesso apprendistato per una qualifica già acquisita. Ogni nuovo contratto richiede un nuovo protocollo con l’ente e un PFI coerente con i nuovi obiettivi.
In breve
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- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Esiste l’apprendistato senza limiti di età?
Sì, ma riguarda l’apprendistato professionalizzante per chi percepisce indennità di disoccupazione (es. NASpI). Non si applica all’alta formazione e ricerca, che resta per giovani 18–29 anni (con possibili eccezioni regionali a 17 anni per chi ha un diploma professionale).
In breve
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- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
L’apprendista matura il TFR?
Sì. Il TFR matura anche nell’apprendistato e viene liquidato alla cessazione del rapporto, calcolato sulle retribuzioni effettive, incluse le ore di formazione retribuite secondo CCNL/protocollo.
In breve
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- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Quali sono i termini di preavviso se l’apprendista si dimette?
Si applicano i termini di preavviso previsti dal CCNL (variano per livello e anzianità). Se non vengono rispettati, è dovuta l’indennità sostitutiva. Anche al termine del periodo formativo, in caso di recesso, vale comunque il preavviso.
In breve
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- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca è una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
In breve
- Cos'è: un contratto di lavoro che unisce formazione accademica e attività pratica in azienda.
- Destinatari: giovani 18–29 anni (eccezione a 17 con qualifica).
- Durata: da 6 mesi a 3 anni, variabile in base al percorso e agli accordi.
- Come si attiva: tramite protocollo tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista, con Piano Formativo Individuale (PFI).
- Vantaggi: ottenere titoli di studio avanzati lavorando, agevolazioni contributive per le aziende, possibilità di trasformazione a tempo indeterminato.
Tra i vari contratti di lavoro in Italia, l’apprendistato di alta formazione e ricerca rappresenta una delle formule più innovative e utili per chi vuole coniugare studio e occupazione. Non è un semplice contratto di inserimento: è un percorso strutturato che coinvolge tre attori — azienda, istituzione formativa e apprendista — con l’obiettivo di costruire competenze spendibili nel mercato del lavoro.
Nei paragrafi che seguono vedremo in modo chiaro e pratico: come funziona, chi può accedervi, le differenze con gli altri apprendistati, quali sono i requisiti e i vantaggi, la retribuzione e le modalità di attivazione. Una guida completa per orientarti e capire se questo contratto è la scelta giusta per te o per la tua azienda.
Cos'è e Come funziona l'apprendistato di alta formazione e ricerca?
Definizione rapida
L’apprendistato di alta formazione e ricerca è un contratto di lavoro che permette ai giovani tra i 18 e i 29 anni di studiare (laurea, master, dottorato, ITS) e lavorare contemporaneamente, integrando teoria e pratica.
L’apprendistato di alta formazione e ricerca è un contratto di lavoro di terzo livello, regolato dal D.Lgs. 81/2015, art. 45, che consente ai giovani tra i 18 e i 29 anni (eccezione a 17 con qualifica professionale) di studiare e lavorare contemporaneamente.
Grazie a questo contratto, è possibile conseguire un titolo accademico avanzato (laurea, master, dottorato, ITS) o partecipare a progetti di ricerca, maturando al tempo stesso esperienza professionale in azienda.
Sono sempre coinvolti tre soggetti:
- l’azienda, che assume e forma;
- l’ente formativo (università, ITS, scuola o centro di ricerca), che garantisce la parte accademica;
- l’apprendista, che partecipa attivamente al percorso, guidato da tutor aziendale e tutor formativo.
Differenza con gli altri apprendistati
In Italia esistono tre tipologie di apprendistato, ciascuna con obiettivi diversi:
| Tipologia | Cos’è | Quando si usa | Retribuzione (in sintesi) | Note pratiche |
|---|---|---|---|---|
| Apprendistato di primo livello | Contratto finalizzato al conseguimento di un titolo secondario o di una qualifica/diploma professionale, con integrazione scuola–lavoro. | Per giovani che devono completare l’istruzione o ottenere una qualifica, maturando esperienza in azienda. | Ore lavorate retribuite secondo CCNL; componente formativa secondo accordi/normativa vigente. | Necessario coordinamento con istituzione scolastica/CFP; piano formativo e calendario didattico integrati. |
| Apprendistato professionalizzante (2° livello) | Contratto orientato all’inserimento lavorativo e all’acquisizione di competenze tecnico–professionali definite da CCNL e formazione in impresa. | Per chi vuole entrare rapidamente nel mercato con formazione prevalentemente on the job. | Retribuzione in progressione legata all’inquadramento; formazione regolata da CCNL/accordi. | Percorso modulabile; molto diffuso nei settori tecnici; sbocco frequente verso tempo indeterminato. |
| Apprendistato di alta formazione e ricerca (3° livello) | Contratto che consente di studiare e lavorare per conseguire laurea, master, dottorato o diploma ITS e/o svolgere attività di ricerca con doppio tutor. | Per giovani 18–29 (17 con qualifica) che intendono integrare percorso universitario/ITS con esperienza in azienda o ricerca applicata. | Ore di lavoro retribuite secondo CCNL; componente formativa con disciplina specifica (accordi, CCNL, normativa). | Richiede protocollo tra azienda ed ente formativo e PFI; forte integrazione teoria–pratica; possibile trasformazione a tempo indeterminato. |
Requisiti: età, titoli e chi può attivarlo
| Categoria | Requisiti principali |
|---|---|
| Età |
- Da 18 a 29 anni - Eccezione: possibile a 17 anni se già in possesso di qualifica professionale |
| Titoli di studio / percorsi |
- Università (laurea triennale, magistrale, master, dottorato) - Istituti Tecnici Superiori (ITS) - Enti di ricerca riconosciuti - Scuole secondarie in casi specifici regionali |
| Chi può attivarlo |
- Aziende private di qualsiasi settore con spazi e strumenti idonei - Presenza di un tutor aziendale qualificato - Ente formativo (università, ITS, centro di ricerca) che sottoscrive il protocollo - Apprendista che accetta il Piano Formativo Individuale (PFI) |
Esempi pratici: quando puoi attivarlo
Hai già verificato i requisiti? Qui trovi casi reali per capire come si applicano a diversi percorsi di studio.
| Profilo | Percorso formativo | È attivabile? | Cosa serve subito | Note utili |
|---|---|---|---|---|
| 18 anni – iscritto a Laurea Triennale | Università (Laurea triennale) | Sì | Azienda disponibile, protocollo azienda–ateneo, PFI, nomina tutor | Possibile riconoscimento CFU; calendario integrato esami/azienda |
| 22 anni – Laurea Magistrale | Università (Laurea magistrale) | Sì | Protocollo + PFI allineato a esami e laboratori | Collega project work/tesi a un progetto aziendale |
| 25 anni – Master | Master (I o II livello) | Sì | Protocollo, PFI, piano attività in reparto | Moduli specialistici + deliverable (report, PoC, presentazioni) |
| < 30 anni – Dottorando | Dottorato di ricerca | Sì | Protocollo, PFI ricerca, regole su IP/pubblicazioni | Attività di ricerca applicata direttamente in azienda |
| Iscritto a ITS | Istituto Tecnico Superiore (ITS) | Sì | Protocollo con ITS e PFI | Alternanza moduli ITS/attività on the job; ore secondo ordinamento |
| 17 anni – con qualifica professionale | Accesso a percorso superiore/Università | Solo se previsto | Verifica requisiti **regionali**, protocollo e PFI | Eccezione ammessa in alcune Regioni con diploma professionale IeFP e condizioni locali |
Cosa serve all’azienda per attivare l’Apprendistato (spazi, tutor, limiti numerici)
Può attivarlo qualsiasi datore di lavoro privato. Servono ambienti e strumenti adeguati, un tutor aziendale nominato, l’accordo con l’ente formativo e il rispetto dei limiti numerici previsti.
- Spazi e strumenti: postazione, software/macchinari e, se necessari, DPI per svolgere le attività previste.
- Tutor aziendale: una persona esperta e disponibile ai check con il tutor dell’ente (i requisiti pratici li indica il CCNL).
- Accordo con l’ente + PFI: protocollo e Piano Formativo Individuale già descritti nella pagina (obiettivi, attività, verifiche).
-
Limiti numerici:
≥10 dipendenti: al massimo 3 apprendisti ogni 2 lavoratori qualificati.
3–9 dipendenti: al massimo 1 apprendista per ogni qualificato.
Meno di 3 qualificati (o nessuno): puoi assumere fino a 3 apprendisti. - Adempimenti minimi: comunicazioni di assunzione, sicurezza sul lavoro, coperture INAIL/previdenza e registro della formazione erogata.
Apprendistato di alta formazione: Come attivarlo, passo per passo
L’attivazione dell’apprendistato di alta formazione e ricerca nasce da un accordo triangolare tra azienda, ente formativo (università/ITS/centro di ricerca) e apprendista. Il punto di partenza è verificare i requisiti anagrafici (18–29 anni, eccezione a 17 con qualifica), l’iscrizione a un percorso di alta formazione e la disponibilità di un’azienda idonea ad accogliere il ruolo in cui l’apprendista si formerà.
Il cuore dell’attivazione è il Piano Formativo Individuale (PFI): documento operativo che descrive in modo chiaro cosa imparerà l’apprendista, come, quando e con quali strumenti, oltre a criteri di valutazione e momenti di monitoraggio. Contestualmente si nominano i tutor: uno dell’ente (garantisce coerenza didattica) e uno dell’azienda (segue l’apprendista sul lavoro, misura i progressi, cura i registri).
Una volta approvati protocollo e PFI, si procede con la stipula del contratto di apprendistato (terzo livello), l’inquadramento secondo CCNL, e gli adempimenti obbligatori (comunicazioni agli enti competenti, eventuali modulistiche/regolazioni regionali, gestione dei registri presenze/ore). Si pianifica quindi il calendario integrato: giornate/ore in azienda e momenti di formazione esterna presso l’ente, con eventuale riconoscimento di CFU o crediti equivalenti.
Durante il percorso, azienda ed ente monitorano l’andamento (report periodici, colloqui, verifiche intermedie) e possono aggiornare il PFI se cambiano le esigenze o emergono nuove opportunità formative. A fine percorso, l’ente formativo gestisce la valutazione finale e l’eventuale rilascio del titolo; l’azienda decide se trasformare il rapporto in tempo indeterminato o concluderlo, con tutta la documentazione formativa disponibile a supporto.
Nota operativa
Tempistiche, modulistica e riconoscimento dei crediti possono variare in base a Regione, CCNL e prassi dell’ente formativo. Mantieni sempre un contatto diretto con la segreteria didattica/ufficio placement dell’ente e con il consulente del lavoro.
Apprendistato di Alta Formazione: attivazione in 7 passaggi
Segui questi passaggi pratici per attivare correttamente l’apprendistato di alta formazione e ricerca, coordinando azienda, ente formativo e apprendista senza intoppi.
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Verifica requisiti e percorso
Controlla età (18–29; 17 con qualifica), iscrizione a università/ITS/ente di ricerca e coerenza tra profilo, ruolo in azienda e titolo da conseguire.
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Allineamento tra azienda ed ente formativo
Definisci obiettivi formativi, attività in azienda, crediti formativi (CFU o equivalenti), tempi e modalità di verifica. Individua il ruolo in cui l’apprendista sarà inserito.
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Stesura e firma del protocollo
Formalizza l’accordo tra azienda ed ente: durata di massima, alternanza formazione interna/esterna, responsabilità, calendario indicativo e modalità di coordinamento.
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Redazione del PFI e nomina dei tutor
Prepara il Piano Formativo Individuale con competenze attese, attività, strumenti e KPI. Nomina il tutor aziendale e quello dell’ente formativo.
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Stipula del contratto e adempimenti
Firma il contratto di apprendistato (terzo livello), definisci l’inquadramento CCNL e invia le comunicazioni obbligatorie. Predisponi registri e sicurezza/formazione obbligatoria.
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Avvio del percorso e gestione operativa
Condividi calendario integrato (azienda/ente), gestisci presenze e report, allinea tutor e apprendista con check periodici sulla coerenza rispetto al PFI.
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Monitoraggio, verifiche e chiusura
Effettua valutazioni intermedie, aggiorna il PFI se necessario, svolgi la verifica finale con l’ente formativo e decidi sulla trasformazione a tempo indeterminato.
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Retribuzione Apprendistato di alta formazione, diritti e tutele (CCNL)
L’apprendistato di alta formazione e ricerca combina lavoro e studio: la retribuzione tiene conto delle ore effettivamente lavorate in azienda, mentre la formazione segue regole definite da CCNL, protocollo con l’ente formativo e PFI. L’apprendista, a tutti gli effetti, è un lavoratore dipendente e gode delle relative tutele.
Come viene pagato l’apprendistato?
- Ore di lavoro in azienda. Retribuite secondo livello/inquadramento previsto dal CCNL applicato, con progressioni economiche collegate all’avanzamento del percorso e alle competenze via via acquisite. Formazione interna (in azienda). È parte integrante del rapporto: il trattamento economico è definito dal CCNL e dagli accordi, ed è distinto dalle ore di lavoro produttivo.
- Formazione esterna (presso ente formativo). Il trattamento può differire dalla formazione interna ed è stabilito da CCNL, protocollo e normativa regionale/settoriale; in alcuni casi è previsto un compenso ridotto o non dovuto.
- Busta paga e maturazioni. Si applicano le regole del CCNL su mensilità aggiuntive, indennità, TFR e maggiorazioni, compatibilmente con la disciplina specifica dell’apprendistato. Eventuali agevolazioni contributive riguardano l’azienda e non incidono sui diritti maturati dall’apprendista.
Tutele: cosa spetta all’apprendista?
- Diritti del lavoratore dipendente. Ferie, malattia, infortuni, maternità/paternità, coperture assicurative e previdenziali secondo legge e CCNL.
- Sicurezza e formazione obbligatoria. L’azienda garantisce ambienti e strumenti idonei, DPI e formazione sulla sicurezza coerente con il ruolo.
- Orario e conciliazione. Il calendario integrato (lavoro/formazione) deve essere sostenibile e definito nel protocollo e nel PFI; eventuali straordinari e flessibilità seguono le regole del CCNL.
- Esito del percorso. Al termine l’azienda può trasformare il rapporto a tempo indeterminato o concluderlo, nel rispetto delle norme e dei termini applicabili.
Come si svolge la formazione nell’apprendistato di alta formazione: interna, esterna e PFI
La formazione nell’apprendistato AF&R integra attività in azienda (formazione interna) e lezioni/attività presso l’ente formativo (formazione esterna), secondo quanto definito nel PFI e nel protocollo tra azienda ed ente. Ripartizione e tempi dipendono da CCNL, Regione ed ente.
Qui trovi un modello editabile di piano formativo con sezioni pronte: obiettivi, attività in azienda/ente, tutor, crediti, calendario, valutazione, sicurezza e firme.
Struttura della formazione:
- Formazione interna (in azienda): l’apprendista impara sul campo affiancato dal tutor aziendale; vengono pianificate attività operative collegate agli obiettivi del PFI (strumenti, procedure, deliverable).
- Formazione esterna (ente formativo): l’apprendista frequenta moduli accademici/specialistici (università, ITS, centro di ricerca) supervisionati dal tutor dell’ente; le attività possono generare crediti (es. CFU) o attestazioni equivalenti.
- PFI come regia del percorso: definisce obiettivi, competenze attese, calendario integrato lavoro/formazione, modalità di verifica e responsabilità dei tutor.
- Monitoraggio e aggiornamenti: azienda ed ente effettuano check periodici; il PFI può essere aggiornato se cambiano esigenze o milestone.
- Variabilità regolatoria: alcuni dettagli (ripartizione ore, modulistica, prassi) variano per Regione, CCNL e ente formativo; consulta sempre le fonti ufficiali e la segreteria didattica.
- Casi speciali (ricerca/praticantato regolamentato): in percorsi specifici la formazione esterna può non essere richiesta; resta comunque prevista una quota minima strutturata di formazione in azienda.
Durata, proroghe e trasformazione a tempo indeterminato
La durata dell’apprendistato di alta formazione e ricerca è definita nel protocollo e nel PFI in base al titolo/percorsi previsti e, in linea generale, si colloca tra 6 e 36 mesi e fino a 48 mesi per dottorato dove previsto dalla normativa regionale. Le eccezioni stagionali non si applicano normalmente all’AF&R. Sono possibili proroghe in presenza di sospensioni o slittamenti del percorso; a fine periodo l’azienda può trasformare il rapporto a tempo indeterminato o chiuderlo, rispettando i termini applicabili.
Come si stabilisce la durata?
- È determinata dagli obiettivi formativi (es. laurea/master/dottorato/ITS) e dalla calendarizzazione accademica: il PFI deve indicare ore, fasi e milestone.
- Può variare in base a CCNL, Regione e prassi dell’ente formativo; evita durate standard non coerenti con esami, CFU e project work.
- In caso di part-time o di calendari accademici non lineari (sessioni d’esame concentrate), adegua fin da subito il PFI per evitare corse finali o scostamenti.
Per l’apprendistato di alta formazione e ricerca la durata non è mai inferiore a 6 mesi ed è definita in base al percorso formativo/progetto di ricerca indicato nel protocollo e nel PFI, con disciplina anche regionale. In via pratica, i contratti per lauree, master, ITS o attività di ricerca arrivano di norma fino a 36 mesi, mentre i percorsi finalizzati al dottorato possono spingersi fino a 48 mesi dove previsto dalla regolazione regionale. Le deroghe stagionali alla soglia minima esistono nell’ordinamento, ma sono rilevanti per altre tipologie di apprendistato e non usuali nell’AF&R.
In presenza di sospensioni prolungate del rapporto (per es. malattia, infortunio) la proroga dell’apprendistato è ammessa/disciplinata dai CCNL e si gestisce aggiornando il PFI e il calendario formativo, con le dovute comunicazioni. I periodi di maternità/paternità non si conteggiano nella durata: il termine del contratto slitta di un periodo pari all’astensione.
Se l’apprendista ha fruito di integrazioni salariali con sospensione o forte riduzione dell’orario, il periodo di apprendistato si estende in misura equivalente alle ore di integrazione per recuperare la formazione e l’esperienza previste.
Al termine del periodo di apprendistato, ciascuna parte può recedere con preavviso secondo l’art. 2118 c.c.; il preavviso decorre dalla scadenza e, in quel tempo, continuano ad applicarsi le regole dell’apprendistato. Se nessuno recede, il rapporto prosegue automaticamente a tempo indeterminato con l’inquadramento concordato secondo CCNL.
Errori comuni da evitare
Molti problemi nascono da PFI generici, calendari poco realistici e scarsa comunicazione tra azienda ed ente formativo. Ecco gli errori più frequenti e come evitarli.
Evita questi errori tipici nell’apprendistato di alta formazione e ricerca: ti faranno risparmiare tempo, correzioni e contestazioni.
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PFI generico o “di rito”
Come evitarlo: definisci obiettivi misurabili, attività, evidenze (registri, project work, report) e milestone. Il PFI è il documento che fa fede.
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Confondere “terzo livello” con l’inquadramento
Come evitarlo: “terzo livello” è la tipologia di apprendistato, non il livello contrattuale. Specifica sempre qualifica e livello CCNL nel contratto.
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Calendario non integrato (aula vs. azienda)
Come evitarlo: costruisci un calendario unico con esami, sessioni e picchi produttivi. Evita sovrapposizioni e prevedi recuperi.
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Tutor “sulla carta”
Come evitarlo: nomina tutor realmente disponibili, con recapiti nel PFI, e pianifica check periodici tra tutor aziendale e tutor dell’ente.
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Non aggiornare il PFI quando cambia il percorso
Come evitarlo: ogni variazione di ruolo, strumenti, orari o obiettivi → aggiornamento PFI, nuovo calendario e registri coerenti.
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Gestire male formazione interna/esterna
Come evitarlo: distingui chiaramente ore “on the job” e formazione presso l’ente; spiega nel PFI cosa si fa, dove, con quali evidenze.
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Trattamento economico poco chiaro
Come evitarlo: indica in modo trasparente come sono retribuite ore di lavoro e formazione secondo CCNL, protocollo e prassi dell’ente.
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Comunicazioni obbligatorie tardive o incomplete
Come evitarlo: prepara un mini-scadenzario per assunzione, proroghe e chiusura; verifica eventuali adempimenti regionali.
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Nessun piano per sospensioni/proroghe
Come evitarlo: prevedi da subito come recuperare formazione in caso di malattia, maternità o riduzioni orarie; tieni pronti i modelli.
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Zero evidenze sull’apprendimento
Come evitarlo: usa un registro attività semplice, schede valutazione brevi e un project work finale; conservane copia firmata.
Vantaggi per aziende e giovani
L’apprendistato di alta formazione e ricerca è un ponte operativo tra università/ITS e impresa che riduce il mismatch tra ciò che si studia e ciò che serve davvero in azienda. Per le imprese significa formare sul campo profili già allineati a processi, standard e stack tecnologici interni, con costi e rischi di inserimento più bassi rispetto a un hiring tradizionale. Per i giovani, vuol dire ottenere un titolo (laurea, master, dottorato, ITS) mentre si costruisce un portfolio reale di progetti, con tutele da dipendente e un canale preferenziale verso la stabilizzazione.
Benefici concreti per entrambe le parti: formazione mirata, inserimento più rapido e opportunità di crescita.
| Area | Per le aziende | Per i giovani |
|---|---|---|
| Inserimento |
Onboarding più rapido: il profilo cresce sul tuo stack e processi. Esempio: affiancamento su progetti reali già dal 1° mese. |
Entrata diretta nel lavoro mentre studi. Esempio: 3 giorni in azienda + 2 di lezioni/ricerca. |
| Formazione & competenze |
PFI su misura delle competenze davvero utili in reparto. Esempio: moduli su tool interni + project work aziendale. |
Competenze spendibili (tecniche + soft) e possibili CFU riconosciuti. Esempio: esame convalidato grazie al progetto in azienda. |
| Costi & agevolazioni |
Costo del lavoro ottimizzato e accesso a agevolazioni quando previste da norme/Regioni. Esempio: contribuzione più bassa rispetto a un neo-assunto standard. |
Paga mensile mentre studi + tutele da dipendente. Esempio: retribuzione ore lavorate, diritti su ferie/malattia. |
| Ricerca & innovazione |
Spinta a R&S grazie al legame con università/ITS e centri di ricerca. Esempio: prototipo o PoC sviluppato nell’ambito tesi/tesina. |
Progetti avanzati e laboratori, anche su tecnologie emergenti. Esempio: dataset/esperimenti direttamente nel lavoro di tesi. |
| Governance & compliance |
Percorso tracciabile: protocollo, PFI, registri, doppio tutor. Esempio: audit più semplice su formazione erogata e risultati. |
Tutele chiare e referenti dedicati (tutor aziendale/ente). Esempio: calendario integrato senza sovrapporre esami e picchi. |
| Esito finale |
Decisione informata dopo aver testato il profilo sul campo. Esempio: trasformazione a tempo indeterminato a fine percorso. |
Stabilizzazione concreta se nessuno recede, il rapporto prosegue a TI secondo CCNL. Esempio: assunzione stabile con inquadramento coerente. |
Sanzioni se non si assolve l’obbligo formativo (PFI) nell’apprendistato
Se l’azienda non eroga la formazione prevista dal PFI, perde i benefici dell’apprendistato: deve restituire le agevolazioni contributive, pagando la differenza rispetto ai contributi pieni con una maggiorazione del 100%.
Nei casi più gravi (formazione assente o solo “di facciata”) il rapporto può essere riqualificato come tempo indeterminato, con recuperi di retribuzioni e contributi arretrati.
Come evitare problemi? Pianifica e registra ore e contenuti della formazione (interna/esterna), coordina i tutor, aggiorna il PFI quando cambia il percorso e recupera subito eventuali ore saltate.
Esempio: se l’azienda non fa svolgere i moduli previsti e non li recupera, in caso di controllo dovrà versare i contributi pieni + 100% e rischia la riqualificazione del contratto.
Apprendistato di alta formazione: attivalo con noi
- Verifica requisiti azienda/studente
- Bozza protocollo con ente formativo
- Redazione/ottimizzazione PFI
- Adempimenti e comunicazioni obbligatorie
- Check incentivi e agevolazioni
- Supporto a trasformazione a Tempo Indeterminato