I Diritti e doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro si riferiscono al nostro ordinamento giuridico e riconoscono ai lavoratori il diritto di essere trattati con rispetto e dignità sul posto di lavoro, di essere pagati in modo equo e di avere condizioni di lavoro sicure.
D’altra parte, i datori di lavoro hanno il dovere di rispettare le leggi sul lavoro, di fornire un ambiente sicuro e sano ai propri dipendenti e di garantire il pagamento dei salari in modo tempestivo.
In questo quadro, il consulente del lavoro è un esperto nel campo delle normative e delle leggi sul lavoro e può fornire consulenza agli imprenditori e ai dipendenti su questioni relative ai diritti e ai doveri sul posto di lavoro. Possono aiutare a risolvere controversie, redigere contratti di lavoro e assicurarsi che i datori di lavoro e i lavoratori rispettino le leggi vigenti.
Inoltre, questi professionisti possono essere un valido supporto per garantire un ambiente di lavoro sano e rispettoso per tutti i dipendenti.
Quali sono i principali diritti del lavoratore e le tutele
I principali tipi di contratto di lavoro:
Nel contesto lavorativo italiano esistono diverse tipologie contrattuali, pensate per rispondere alle necessità sia dei lavoratori che delle imprese. Di seguito una panoramica dei contratti più comuni:
- Contratto a tempo indeterminato: rappresenta la forma più stabile di impiego, priva di una data di fine. Offre maggiori garanzie sia economiche che normative.
- Contratto a tempo determinato: ha una durata limitata e viene spesso utilizzato per coprire esigenze temporanee o stagionali.
- Lavoro a tempo pieno e part-time: l’orario può essere completo (solitamente 40 ore settimanali) o ridotto, per conciliare al meglio vita privata e professionale.
- Apprendistato: rivolto principalmente ai giovani, combina formazione teorica e pratica in azienda, permettendo l’acquisizione di competenze professionali.
- Somministrazione di lavoro: prevede l’assunzione da parte di un’agenzia che poi invia il lavoratore presso un’azienda utilizzatrice, con il contratto che resta in capo all’agenzia.
- Contratto a chiamata (o intermittente): il lavoratore viene impiegato solo quando necessario e percepisce una retribuzione proporzionata alle ore effettivamente lavorate.
- Smart working (lavoro agile): consente di svolgere l’attività lavorativa fuori dalla sede aziendale, con maggiore flessibilità grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali.
- Telelavoro: modalità che prevede lo svolgimento del lavoro da remoto, generalmente dalla propria abitazione, seguendo regole più strutturate rispetto allo smart working.
Ogni tipologia contrattuale è regolata da normative specifiche e contratti collettivi, e la scelta del contratto più adatto è essenziale per garantire un rapporto di lavoro equilibrato e soddisfacente.
Le principali caratteristiche del contratto di lavoro:
Il contratto di lavoro rappresenta lo strumento principale che disciplina il rapporto tra il datore di lavoro e il lavoratore. Deve essere redatto in modo chiaro e includere alcune informazioni fondamentali, tra cui:
- Identità delle parti: nome del datore di lavoro e del lavoratore;
- Data di inizio del rapporto e, se prevista, data di fine;
- Descrizione delle mansioni e dell’attività da svolgere;
- Luogo di lavoro ed eventuali trasferte;
- Tipologia contrattuale: a tempo determinato, indeterminato, apprendistato, part-time, ecc.;
- Orario di lavoro, pause e turnazioni, se previste;
- Importo della retribuzione concordata e modalità di pagamento.
Il contratto può essere concluso sia in forma scritta che, in determinati casi, verbalmente. Tuttavia, la forma scritta offre maggiore tutela a entrambe le parti. La chiarezza delle condizioni lavorative e il rispetto degli accordi contrattuali sono essenziali per evitare malintesi e conflitti.
Il lavoratore ha diritto a:
- una retribuzione equa e proporzionata alla quantità di lavoro e qualità del lavoro svolto e sufficiente per dare un’esistenza libera e dignitosa alla propria famiglia, secondo quanto previsto dalla nostra Costituzione;
- un orario di lavoro fissato per Legge al limite legale di quaranta ore a settimana, i Contratti Collettivo Nazionali di Lavoro possono prevedere anche una durata inferiore e non deve oltrepassare le quarantotto ore settimanali compresi gli straordinari, e le ore eccedenti lavorate vengono considerate come lavoro supplementare, al massimo tredici ore giornaliere di cui undici ore consecutive;
- un riposo settimanale di ventiquattro ore ogni sei giorni che si aggiunge di undici ore di riposo giornaliero;
- le ferie e le festività: le ferie annuali retribuite sono pari ad un periodo non inferiore a quattro settimane, da godere in due settimane entro il 31 dicembre dell’anno di loro maturazione e le restanti due entro l’anno successivo ma i CCNL possono prevedere periodi più lunghi e una differente divisione nella loro fruizione;
- il congedo matrimoniale per matrimonio civile o religioso pari a quindici giorni di calendario, anche per gli apprendisti ed il licenziamento causa matrimonio è nullo;
- la maternità e la paternità: non si possono licenziare le mamme lavoratrici fino al compimento di un anno di età del figlio, possono usufruire del congedo di maternità o periodo di astensione obbligatorio dal lavoro e di permessi retribuiti e non per assistere e curare i loro bambini, anche quelli adottati e affidati;
- il diritto allo studio grazie ad orari e turni adattati alle esigenze per la frequentazione di corsi scolastici,
- malattie e infortuni sul posto di lavoro e professionali: assicurata la conservazione del posto di lavoro in caso della loro sopravvenienza per il tempo previsto dal CCNL ed il diritto a ricevere la retribuzione dal datore di lavoro, gli infortuni e le malattie professionali sono retribuite per i primi quattro giorni dal datore e per i giorni successivi da INAIL;
- la salute e sicurezza sul lavoro con l’obbligo del datore di lavoro di assicurare l’integrità fisica del lavoratore subordinato all’interno del luogo di lavoro, mettendo in pratica le misure contenuto dal Testo Unico in materia;
- i diritti relativi alle attività sindacali come il diritto di iscrizione ad un sindacato e di manifestazione del proprio pensiero e di svolgere attività sindacale;
- la parità di genere con gli stessi diritti spettanti a lavoratrici e lavoratori nell’ambito lavorativo.
Il dovere di collaborazione e di buona fede:
Oltre a svolgere con attenzione e impegno le proprie mansioni, il lavoratore è tenuto a collaborare in modo attivo con colleghi e datore di lavoro. Questo comporta l’impegno affinché la propria attività si integri con quella degli altri, nel rispetto delle esigenze dell’azienda, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi comuni.
Il dovere di collaborazione si basa sul principio della buona fede nell’esecuzione del lavoro, richiedendo comportamenti trasparenti, corretti e tali da permettere al datore di lavoro di valorizzare pienamente le capacità di ogni dipendente. In questo modo si favorisce la creazione di un ambiente in cui ciascun contributo è riconosciuto e apprezzato all’interno del gruppo o del servizio di appartenenza.
Il diritto di sciopero:
Ogni lavoratore ha il diritto di astenersi dal lavoro per aderire a uno sciopero, inteso come forma di protesta collettiva volta a difendere i propri diritti e interessi. È essenziale sapere che, durante l’esercizio di questo diritto, non è prevista la retribuzione per le ore o i giorni di assenza causati dallo sciopero.
In altre parole, il periodo dedicato allo sciopero non viene pagato, ma la possibilità di astenersi dal lavoro rappresenta comunque una tutela fondamentale garantita dalla Costituzione italiana, a salvaguardia delle libertà dei lavoratori.
Richiamo alle armi:
Anche i lavoratori dipendenti che vengono richiamati a svolgere il servizio militare hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro per tutta la durata del richiamo. In questo periodo, percepiscono un’apposita indennità fornita dall’INPS.
È importante ricordare che, dal 2005, il servizio militare non è più obbligatorio, ma restano valide le tutele in caso di richiamo per servizio volontario o professionale.
Questi diritti e tutele sono sancite e conquistate nel corso dall’attività di sindacati e lavoratori e stabiliti all’interno della Costituzione, dello Statuto dei lavoratori e la stipula dei CCNL.
Quali sono i doveri e gli obblighi dei lavoratori:
I doveri e gli obblighi che i lavoratori devono espletare nei confronti dei propri datori di lavoro riguardano le modalità dello svolgimento della prestazione lavorativa e sono:
- il dovere di diligenza nella realizzazione della prestazione in base alle mansioni assegnate al lavoratore ed alle sue esperienze e capacità e nella collaborazione con i colleghi;
- il dovere di obbedienza alle disposizioni che il proprio datore detta per lo svolgimento della prestazione professionale;
- il dovere di fedeltà nel salvaguardare gli interessi e gli affari dell’azienda per la quale lavora e senza mettersi in concorrenza con l’imprenditore che lo ha assunto.
La Legge prevede che in caso di violazione di questi obblighi da parte del lavoratore può portare a sanzioni disciplinari, amministrative o penali.
I diritti e doveri del datore di lavoro
Il datore di lavoro deve assicurare il rispetto del principio di uguaglianza, della protezione del lavoratore e della garanzia per l’esercizio dei diritti sindacali, nonché i diritti fondamentali della dignità e della riservatezza nei confronti dei lavoratori, ma ha anche dei poteri come:
- il potere disciplinare che gli dà la possibilità di applicare le sanzioni delle norme previste nei CCNL, dalla legge e dal rapporto di lavoro istituito, nei confronti del dipendente in caso di violazioni o omissioni da lui commesse;
- il potere di controllo sulle mansioni svolte dal dipendente sulla base delle direttive e delle linee guida aziendali.
Il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire ad ogni lavoratore subordinato una retribuzione equa, la sicurezza sul lavoro, versare i contributi previdenziali ed assistenziali e l’assicurazione di responsabilità civile, la tutela dei dati personali, la cura della formazione e delle qualifiche dei dipendenti, l’informazione sui cambiamenti riguarda lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Diritti e oneri per il datore di lavoro ed il consulente del lavoro
II consulente del lavoro può essere consultato dal proprio datore per verificare il rispetto della legislazione vigente in merito a diritti e oneri sul lavoro. Infatti, egli si può occupare di tutto ciò che concerne:
- il rapporto di lavoro dal controllo della quantità e qualità del lavoro prestato dal dipendente in base alle ore di lavoro ed agli incarichi per i quali è stato assunto;
- le norme sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro con la partecipazione a corsi di prevenzione in materia ed i controlli sanitari;
- la gestione delle procedure sulla durata massima e la cessazione del rapporto di lavoro ed il collocamento del lavoratore;
- il rispetto dell’orario di lavoro stabilito ed il diritto di rifiutare un lavoro pericoloso;
- il diritto di essere informato e consultato per il lavoratore sull’andamento aziendale.
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