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Come Compilare il Modello F24: Guida Completa con Istruzioni Aggiornate

Le domande più comuni su come compilare un modello F24

Come compilare il modello F24?

Per compilare correttamente il modello F24 è necessario inserire i dati anagrafici, i codici tributo corretti, l’anno di riferimento, e gli importi a debito o a credito. Il modello va compilato con attenzione, seguendo le istruzioni ufficiali dell’Agenzia delle Entrate oppure con l’assistenza di un consulente del lavoro.

In caso di errore, puoi presentare un’istanza di correzione all’Agenzia delle Entrate o rifare il pagamento con i dati corretti. Se il pagamento è stato fatto in ritardo, puoi usufruire del ravvedimento operoso per ridurre le sanzioni e metterti in regola.

Il modello F24 deve essere compilato da tutti coloro che devono versare tributi, imposte, contributi o effettuare compensazioni fiscali: dai privati cittadini alle imprese, fino ai titolari di partita IVA e ai lavoratori autonomi.

Il modello F24 può essere compilato a mano e pagato in forma cartacea solo se sei un privato senza Partita IVA, l’importo è inferiore a 1.000 € e non utilizzi crediti in compensazione. In tutti gli altri casi — in particolare se sei titolare di Partita IVA o se compili F24 con compensazioni, saldo zero o importi superiori — è obbligatoria la modalità telematica (F24 Web, Entratel, home banking abilitato).

Devi usare la sezione INPS, inserire il codice sede, la causale contributo, la matricola e il periodo di riferimento. Segui con attenzione le istruzioni specifiche per evitare errori.

Ogni tributo ha un proprio codice. Ad esempio, per l’IMU si usa il 3918, per la TARI il 3944, e per l’addizionale comunale IRPEF il 3848. Li trovi tutti aggiornati sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Questo campo serve per indicare, ad esempio, il numero della rata e il mese o periodo di riferimento. Ad esempio, 0102 indica la prima rata su due.

Sì, se sei un privato e l’importo è sotto i 1.000 euro. In tutti gli altri casi, soprattutto se hai una Partita IVA, è obbligatorio il pagamento online o tramite intermediario.

Il modello F24 semplificato è una versione ridotta, pensata per versamenti semplici (come IMU o contributi INPS). Si compila indicando solo i dati essenziali: codice tributo, periodo e importo. È utilizzabile sia online che cartaceo, ma sempre con attenzione ai dati inseriti.

Puoi rivolgerti a un consulente del lavoro, un CAF o un commercialista. In alternativa, puoi usare i servizi online dell’Agenzia delle Entrate, come F24 Web. L’assistenza di un professionista è sempre consigliata per evitare errori e sanzioni.

Accedi ai servizi telematici e compila la dichiarazione come rappresentante. Seleziona l’opzione “operare per conto di altro soggetto” e, quando richiesto, inserisci il codice identificativo del tuo ruolo (es. tutore, genitore, amministratore di sostegno, fiduciario). Tieni pronti: delega/mandato, documento d’identità e, se necessario, copia dell’atto che attesta il tuo incarico. In questo modo il sistema riconosce la rappresentanza e accetta la dichiarazione.

Controlla il sito della tua banca nella sezione dedicata ai pagamenti F24: le principali banche italiane (es. Intesa Sanpaolo, UniCredit, BNL, Fineco) e molte banche online offrono il pagamento telematico via home banking. Se hai dubbi, consulta la pagina dei servizi digitali della tua banca o contatta il servizio clienti per conferma.

Il modello F24 è lo strumento fondamentale per il pagamento di imposte, contributi e tributi in Italia. In questo articolo scoprirai come compilare un F24, con istruzioni aggiornate, esempi pratici e consigli per evitare errori di pagamento. Scopriremo cosa significa F24 come compilare, come procedere passo‑passo, e perché è importante il rispetto delle regole e dei codici tributo.

Per seguire al meglio questa guida passo dopo passo, ti consigliamo di scaricare e tenere sotto mano il modello F24 in PDF. In questo modo potrai compilarlo insieme a noi, riga per riga, senza rischiare errori.

Cos’è il modello F24: quando e perché usarlo

Il modello F24 è uno strumento che lo Stato mette a disposizione per permettere a cittadini, professionisti e imprese di versare in un solo modulo diverse imposte, tributi e contributi. Grazie a questo modello, si possono pagare l’IRPEF, l’IVA, i contributi previdenziali, i tributi locali come IMU e TARI, ma anche accise, sanzioni, interessi, e persino rateizzazioni. Una delle sue caratteristiche principali è la possibilità di compensare eventuali crediti con importi da pagare: per esempio, se hai un credito IRAP e un debito IVA, puoi usarli insieme nello stesso F24, riducendo il saldo da versare.

Il modello F24, noto anche come delega di pagamento unificata, serve quindi per versare:

compilazione f24

Questa compilazione mod F24 consente anche di compensare crediti d’imposta con debiti, una modalità flessibile e vantaggiosa per privati, aziende e professionisti (meccanismo di compensazione orizzontale e verticale).

Se ti è capitato di sentire parlare anche del modello F23, potresti chiederti quando si usa l’F24 e quando invece è necessario compilare l’altro: abbiamo approfondito la differenza tra F23 e F24 in un articolo dedicato.

Tipologie di modello F24 disponibili

Esistono vari tipi di modello F24: ordinario, semplificato, accise, e Elide (elementi identificativi). Devi scegliere quello corretto in base all’imposta da versare. Il modello F24 ordinario è il più completo ed è utilizzato per la maggior parte dei tributi. Il modello semplificato è più snello e pensato per i tributi locali.

C’è poi il modello F24 Accise, destinato a chi deve versare le accise, e l’F24 Elide (Elementi Identificativi), che serve per pagamenti che richiedono informazioni aggiuntive, come l’imposta di registro.

Quando è obbligatorio usare l’F24

Devi utilizzare il modello F24 ogni volta che devi versare un’imposta o un contributo, sia come privato cittadino che come impresa. In alcuni casi, l’obbligo riguarda anche i pagamenti tardivi o rateizzati, come nel caso dei ravvedimenti operosi. Se hai una Partita IVA, devi presentarlo obbligatoriamente in via telematica, attraverso i servizi online dell’Agenzia delle Entrate o tramite un intermediario abilitato come un commercialista.

Chi deve compilare il modello F24

Il modello F24 può essere compilato e presentato da diverse categorie di soggetti: cittadini privati che devono pagare IMU o TARI, professionisti che versano i propri contributi INPS, imprese che devono adempiere agli obblighi fiscali, e anche enti pubblici o associazioni. In alcuni casi, può essere compilato anche da tutori, eredi o soggetti delegati, inserendo l’apposita sezione del modello.

Come compilare il modello F24: guida pratica riga per riga

Sezione anagrafica: dati del contribuente

Nella parte superiore del modello trovi la sezione dove inserire i tuoi dati anagrafici. È importante riportare correttamente il codice fiscale, il nome e cognome (o la denominazione in caso di azienda), la data e il luogo di nascita e il domicilio fiscale. Se il pagamento viene effettuato da un terzo soggetto per conto tuo, come un erede o un rappresentante legale, vanno inseriti anche i suoi dati.

Codice fiscale, domicilio e altri dati da inserire

Il codice fiscale è un dato fondamentale, perché identifica in modo univoco il soggetto che effettua il pagamento. Anche il domicilio fiscale è importante, in quanto viene utilizzato per determinare la competenza territoriale dell’ufficio a cui fa capo il pagamento. Ricorda di controllare attentamente questi dati per evitare errori che potrebbero causare ritardi o rifiuti del pagamento.

Sezione coobbligato, tutore o erede: quando compilarla

Questa sezione non è sempre obbligatoria. Devi compilarla solo se stai effettuando il pagamento per conto di un altro soggetto. Per esempio, se sei l’erede di una persona deceduta che aveva tributi pendenti, oppure se sei il tutore di un minore o di un soggetto incapace. In questi casi, va indicato anche un codice identificativo specifico (es. 51 per erede, 50 per genitore, 52 per tutore) che aiuta l’Agenzia delle Entrate a interpretare correttamente il pagamento.

Compilazione delle sezioni del modello F24

Sezione “Erario”: imposte, codici tributo e anni di riferimento

Questa è una delle sezioni più importanti. Qui vanno inseriti i codici tributo che identificano il tipo di imposta o contributo da versare (per esempio, 1001 per IRPEF dipendenti, 4001 per saldo IRPEF, 4034 per acconto). Vanno poi specificati l’anno di riferimento, eventuali rate (se si tratta di una rateazione), e naturalmente l’importo a debito e/o a credito. Se hai crediti da compensare, potrai indicarli nella colonna apposita e ridurre l’importo da versare.

Sezione INPS: contributi previdenziali

Se sei un lavoratore autonomo o un’azienda, dovrai spesso utilizzare anche questa sezione. Qui si indicano il codice sede INPS, la causale contributo (per esempio, DM10 per aziende), la matricola INPS, il periodo di riferimento e l’importo da versare. Anche in questo caso, è possibile indicare eventuali crediti da compensare.

Sezione “Regioni”, “IMU e altri tributi locali”

In questa parte si versano i tributi locali come IMU, TASI o TARI. Va indicato il codice catastale del Comune (es. H501 per Roma), il codice tributo corrispondente al tipo di imposta, l’anno di riferimento, e naturalmente l’importo. È importante verificare con attenzione i dati, soprattutto quando si paga l’IMU su più immobili o in Comuni diversi.

Compilazione F24: Come Inserire Correttamente gli Importi a Debito e a Credito

Uno degli aspetti più importanti nella compilazione del modello F24 è l’inserimento corretto degli importi da pagare (a debito) e degli eventuali crediti da compensare (a credito). Anche un piccolo errore in questa fase può compromettere l’intero versamento, causando ritardi, sanzioni o addirittura il mancato riconoscimento del pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Quando compili il modello F24, ricorda che tutti gli importi devono essere espressi sempre con due cifre decimali, anche se si tratta di somme tonde. Ad esempio, non basta scrivere “150”: dovrai indicare 150,00. Questo vale per ogni campo del modello in cui è richiesto un importo, e serve a garantire la correttezza del calcolo finale da parte del sistema.

Nel dettaglio:

esempio di compilazione f24

Se il tuo credito supera il debito, potresti ottenere un saldo nullo (e quindi nessuna somma da versare), oppure residui di credito da utilizzare in futuri versamenti. Se invece il credito è parziale, pagherai solo la parte residua. In ogni caso, il saldo finale sarà riportato in fondo al modello, nella sezione riepilogativa.

Infine, è importante sapere che la compensazione è soggetta a regole precise: in alcuni casi, soprattutto per crediti superiori a una certa soglia (attualmente 5.000 euro), è obbligatorio il visto di conformità da parte di un professionista abilitato. Per questo motivo, se intendi compensare importi rilevanti o non sei sicuro di come farlo, è sempre consigliabile confrontarsi con il tuo consulente del lavoro o commercialista.

Compilare correttamente gli importi nel modello F24 non è difficile, ma richiede attenzione e precisione. È un passaggio essenziale per essere in regola con il Fisco e per sfruttare al meglio eventuali crediti disponibili.

Codici Tributo: dove trovarli e come non sbagliarli

Ogni pagamento effettuato tramite il modello F24 deve essere associato a un codice tributo specifico, che serve a indicare in modo chiaro all’Agenzia delle Entrate quale imposta, tassa o contributo si sta versando. Si tratta di codici numerici a quattro cifre, ognuno dei quali identifica con precisione un tipo di tributo, ad esempio l’IRPEF, l’IMU, l’IVA, le addizionali comunali, i contributi previdenziali o le accise.

La scelta del codice tributo corretto è fondamentale: un solo errore in questa voce può causare l’attribuzione dell’importo a un’imposta diversa da quella dovuta. Questo comporta non solo la necessità di ripetere il pagamento, ma anche il rischio di ricevere avvisi di irregolarità, sanzioni o addirittura atti di accertamento da parte dell’amministrazione fiscale.

Ma dove si trovano questi codici? L’elenco ufficiale e sempre aggiornato è disponibile direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione dedicata ai Codici Tributo per il Modello F24. Qui puoi cercare in base alla tipologia di imposta o utilizzare il motore di ricerca interno per trovare subito quello che ti serve. Ogni codice è accompagnato da una descrizione dettagliata che ne chiarisce l’utilizzo, l’ambito di applicazione e le istruzioni specifiche per la compilazione.

Alcuni esempi comuni di codici tributo includono:

Per evitare errori, è sempre una buona idea verificare attentamente il codice tributo prima di procedere alla compilazione F24 specialmente se stai pagando un’imposta nuova o non ricorrente. Se hai dei dubbi o non sei sicuro di quale codice utilizzare chiedi supporto al tuo consulente del lavoro.

Esempio Compilazione del Modello F24: Casi Pratici

Per comprendere meglio come compilare un modello F24, vediamo insieme alcuni casi concreti. Gli esempi che seguono sono stati pensati per aiutarti a orientarti tra le sezioni più utilizzate del modulo, sia in caso di versamento semplice sia in presenza di compensazioni fiscali.

Esempio 1 – Pagamento del saldo IRPEF per l’anno 2024

Immagina di essere un lavoratore autonomo o un contribuente che, dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi, risulta avere un saldo IRPEF da versare per l’anno 2024. In questo caso, la compilazione del modello F24 seguirà questi passaggi:

Questo è uno degli utilizzi più comuni del modello F24 da parte dei contribuenti al momento della dichiarazione annuale dei redditi.

Esempio 2 – Compensazione tra debito IVA e credito IRAP

Adesso supponiamo tu sia un’azienda che deve versare l’IVA trimestrale, ma dispone di un credito IRAP residuo dallo scorso anno. Ecco come potrebbe essere compilato il tuo F24:

come compilare un f24

Saldo finale da versare: 200,00 euro

In questo esempio è importante controllare i limiti alle compensazioni e l’eventuale obbligo di visto di conformità, soprattutto se il credito IRAP supera i 5.000 euro.

Esempio 3 – Versamento dell’IMU su un immobile a Roma

Se sei proprietario di un immobile a Roma e devi versare l’IMU per l’anno in corso (ad esempio un immobile diverso dalla prima casa), l’F24 andrà compilato così:

f24 compilato

Ricorda che l’IMU va versata in due rate (acconto e saldo), quindi potrebbe essere necessario compilare due righi distinti, specificando nella colonna “Rateazione/Mese rif.” se si tratta della prima o della seconda rata (es. 0102 per la prima di due).

Tutti gli esempi presentati in questa guida riflettono situazioni comuni e realistiche in cui cittadini, liberi professionisti e aziende si trovano ogni anno. Compilare un F24 correttamente non significa soltanto inserire i dati numerici giusti, ma anche comprendere a quale sezione appartiene ciascun versamento, scegliere il codice tributo corretto e seguire le istruzioni specifiche per le eventuali compensazioni o rateazioni. 

Per questo, anche se questa guida può aiutarti a orientarti nella compilazione, in presenza di casi complessi, crediti rilevanti o dubbi interpretativi, è sempre consigliabile affidarsi a un consulente del lavoro o un commercialista. Un professionista potrà aiutarti a compilare correttamente il modello, evitare errori, sanzioni e ritardi nei pagamenti.

Importante

Le informazioni fornite in questa pagina hanno scopo puramente informativo e non sostituiscono in alcun modo il parere di un professionista abilitato. Ogni situazione fiscale può avere caratteristiche specifiche che richiedono valutazioni personalizzate. Ti invitiamo pertanto a verificare ogni dato e a rivolgerti al tuo consulente di fiducia per un’assistenza accurata e conforme alla normativa vigente.

Dove e come pagare un modulo F24 compilato

Una volta compilato correttamente il modello F24, devi conoscere le modalità corrette per effettuare il pagamento, in base alla tua situazione: sei un privato cittadino o un titolare di Partita IVA? Versi un piccolo importo o compensi crediti superiori a una certa soglia? Ogni caso ha le sue regole precise.

Attenzione

Dal 2024 è confermata l’obbligatorietà del pagamento telematico per alcuni versamenti anche dei privati, ad esempio in caso di compensazione di crediti d’imposta o se si utilizzano modelli F24 precompilati.

Come si fa un pagamento con F24 online?

La soluzione più comoda e utilizzata è senza dubbio il pagamento tramite home banking, disponibile per chiunque disponga di un conto corrente online. Le piattaforme delle principali banche italiane (come Intesa Sanpaolo, Unicredit, BNL, Fineco, ecc.) offrono funzionalità dedicate alla compilazione e trasmissione del modello F24.

Il sistema guida passo passo l’utente, calcola automaticamente il saldo tra debiti e crediti, evidenzia eventuali errori di compilazione e genera una ricevuta elettronica valida ai fini fiscali. Alcuni home banking permettono anche il salvataggio di modelli F24 ricorrenti, utili per professionisti e imprese.

Obblighi per i titolari di Partita IVA

Se sei titolare di Partita IVA, non puoi in alcun caso utilizzare il modello F24 cartaceo: è obbligatorio il pagamento esclusivamente in modalità telematica. Questa regola vale sia che tu stia effettuando un versamento semplice, sia che tu stia usando crediti in compensazione. Le modalità consentite sono:

Inoltre, in caso di utilizzo di crediti superiori a 5.000 euro, si applicano ulteriori obblighi di controllo: è necessario un visto di conformità da parte di un professionista abilitato e la trasmissione del modello può avvenire solo tramite Entratel, ovvero il canale riservato agli intermediari.

Come Sapere se un F24 è Stato Pagato?

Uomo dubbioso con f24 in mano

Una volta effettuato il pagamento del modello F24, devi verificarne l’esito, per essere certo che l’importo sia stato effettivamente acquisito dall’Agenzia delle Entrate e registrato correttamente. Anche se hai compilato e inviato tutto nel modo giusto, è buona prassi accertarti che il pagamento sia andato a buon fine.

Se hai utilizzato l’home banking, la banca ti fornirà immediatamente una ricevuta elettronica o una distinta di pagamento: questo documento ha valore legale e deve essere conservato con cura, perché rappresenta la prova ufficiale dell’avvenuto versamento.

Se invece hai pagato tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate (utilizzando F24 Web o Fisconline), potrai scaricare direttamente la ricevuta di pagamento, visibile nell’area riservata, nella sezione dei servizi telematici.

Per una verifica più completa e ufficiale, puoi accedere al tuo Cassetto Fiscale, il servizio online messo a disposizione gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate. Da lì potrai:

L’accesso al Cassetto Fiscale richiede credenziali SPID, CIE o CNS, ed è disponibile sia per privati sia per titolari di Partita IVA. Se preferisci, puoi delegare l’accesso al tuo commercialista o consulente di fiducia, che potrà gestire per tuo conto anche questa fase di controllo.

Consiglio utile: verifica sempre che l’importo, il codice tributo, l’anno di riferimento e la sezione del modello siano stati registrati esattamente come indicato. Anche piccoli errori potrebbero richiedere una rettifica o generare un’anomalia nel tuo cassetto fiscale

Quale modello F24 devo usare?

1)Devi pagare ACCISE (energia, alcoli, carburanti)?

F24 Accise

Esempi: accise energia elettrica, gas naturale, oli minerali.

2)Il pagamento richiede “elementi identificativi” (targa veicolo, estremi contratto/atto, codice atto)?

F24 Elide (Elementi Identificativi)

Esempi: imposta di registro/bollo su locazioni, sanzioni con codice atto, tributi che chiedono targa o estremi atto.

3)Stai pagando TRIBUTI LOCALI (IMU, TASI, TARI, addizionali comunali)?

F24 Semplificato (pensato per i tributi locali)

Nota: IMU/TASI/TARI possono essere versati anche con F24 Ordinario; il Semplificato è più snello.

4)Stai pagando TRIBUTI ERARIALI o CONTRIBUTI?

F24 Ordinario

Esempi: IRPEF/IRES/IRAP, IVA, ritenute, addizionali, contributi INPS/INAIL, sanzioni/interessi relativi.

5)Devi fare RAVVEDIMENTO o rate/compensazioni del tributo di cui sopra?

→ Usa lo stesso modello del tributo (di solito Ordinario; per locazioni e atti → Elide).

Presentare il modello F24 come erede

Se devi versare imposte/tributi per conto di una persona deceduta, puoi farlo in qualità di erede. La regola pratica è: nel modello, il contribuente resta il soggetto deceduto; l’erede che esegue il pagamento si indica nell’apposita sezione di rappresentanza.

Come compilare

Documenti da avere/conservare

Errori comuni da evitare

Come Compilare F24: Cosa Fare Se Sbagli?

compilare f24

Compilare il modello F24 richiede attenzione, ma anche i più scrupolosi possono commettere un errore. Che si tratti di un codice tributo sbagliato, di un importo inserito male o di un pagamento effettuato in ritardo, l’importante è sapere che esistono procedure per correggere o rimediare, purché si agisca con tempestività.

Come correggere un F24 già inviato

Se ti rendi conto di aver inserito un codice tributo errato o un anno/periodo di riferimento sbagliati e hai già pagato, puoi presentare un’istanza di autotutela all’Agenzia delle Entrate. Questa istanza può essere inviata tramite piattaforma telematica CIVIS, oppure tramite PEC o modulo cartaceo all’ufficio competente, allegando:

In molti casi, se il versamento è stato effettivamente eseguito, l’Agenzia provvede a correggere l’allocazione nel sistema fiscale senza richiedere somme aggiuntive, eliminando potenziali sanzioni. Questo perché l’errore è considerato formale, non sostanziale.

Ravvedimento Operoso: Come Rimediare a un Pagamento Saltato o in Ritardo

Hai dimenticato di pagare un F24 o ti sei accorto di averlo fatto in ritardo? Non è la fine del mondo. Puoi metterti in regola con il Fisco grazie a uno strumento chiamato ravvedimento operoso

Come funziona?

Puoi comunque pagare quanto dovuto, aggiungendo:

Più sei veloce a regolarizzare, meno paghi. Ecco una panoramica semplificata:
Tipo di ravvedimento Quando paghi Quanto paghi in più
Sprint Entro 14 giorni Sanzione intorno all’1,25%
Breve Entro 30 giorni Sanzione pari all’1,5%
Intermedio Entro 90 giorni Sanzione intorno all’1,7%
Lungo Entro 1 anno Sanzione intorno al 3%

Esempio: dovevi pagare 1.000 euro e ti accorgi del ritardo dopo 10 giorni. Con il ravvedimento sprint pagherai solo circa 1.012,50 euro totali (cioè 1.000 + sanzione + interessi minimi).

Attenzione: quando non puoi usarlo? Puoi sfruttare il ravvedimento solo se l’Agenzia delle Entrate non ti ha ancora inviato un avviso di irregolarità o avviato controlli. Quindi conviene sempre agire subito, appena ti accorgi di un errore.

Hai dubbi sulla compilazione del modello F24? Ti aiutiamo noi

Che tu sia un privato cittadino, un libero professionista o un’impresa, evitare errori nel modello F24 è fondamentale per non incorrere in sanzioni o blocchi fiscali. Se hai anche solo un dubbio sulla corretta compilazione o vuoi gestire compensazioni e crediti in modo sicuro, rivolgiti a un consulente del lavoro esperto.

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