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Smart working e lavoro agile: cosa cambia dal 1° aprile 2024 

Dal primo aprile 2024 terminano le norme che tutelano i dipendenti del settore privato con figli minori di 14 anni ed i lavoratori fragili per lo svolgimento del lavoro agile o smart working. 

Infatti, ora non ci sarà più una priorità legata allo smartworking ma sarà il datore di lavoro a decidere se concedere o meno il diritto al lavoro in modalità agile ai propri dipendenti in base alle proprie esigenze.

Spetterà ai contratti aziendali definire le modalità del contratto di lavoro ed i giorni in cui il dipendente potrà lavorare da casa ed i giorni in cui dovrà recarsi sul luogo di lavoro per svolgere la sua attività professionale.

Il discorso è identico per i rapporti di lavoro alle dipendenze della Pubblica Amministrazione, dove la fine definitiva delle misure per contrastare l’emergenza COVID-19 ha portato la fine dei trattamenti agevolati tramite lo smart working già il 31 dicembre, fermo restando la possibilità di ogni amministrazione di attivare il lavoro da remoto tramite accordi individuali tra datore di lavoro e dipendenti per tutelare la salute dei soggetti fragili.

legge smart working
Dal primo aprile 2024 svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile sarà possibile ancora per i soggetti maggiormente tutelati ma seguendo le disposizioni presenti nella Legge 22 maggio 2017 numero 81.

Il diritto allo smart working semplificato: lavorare in modalità agile fino al 31 marzo 2024

Il 31 marzo 2024 è terminato lo smart working semplificato che dava la priorità a dipendenti fragili ed i genitori con figli under 14 di usufruire per legge della modalità di lavoro agile grazie al Decreto legge 19 maggio 2020 numero 34 emanato durante la pandemia e prorogata più volte.

Fino a questa data, il Decreto Anticipi aveva concesso per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato:

  • lo smartworking ai lavoratori con figli fino a 14 anni se entrambi i genitori hanno un lavoro;
  • l’altro genitore non deve percepire misure di sostegno al reddito dopo sospensione o cessazione dell’attività lavorativa.

Inoltre, il lavoro agile poteva essere accordato anche in assenza di accordi individuali e compatibile con la prestazione di lavoro, da eseguire a queste due condizioni che erano valide anche per i lavoratori fragili, ovvero a dipendenti maggiormente esposti al rischi contagio in base all’età, se erano immunodepressi, sottoposti a terapie salvavita o con patologie oncologiche.

Il ricorso allo smart working dal 1° aprile 2024

Dal primo aprile 2024 svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile sarà possibile ancora per i soggetti maggiormente tutelati ma seguendo le disposizioni presenti nella Legge 22 maggio 2017 numero 81. 

L’esecuzione della prestazione di lavoro in smart working dovrà essere essere frutto di accordi di lavoro tra datori di lavoro e titolari di rapporto di lavoro subordinato, per la regolarità amministrativa, che fisseranno:

  • la direzione ed il controllo da parte del datore di lavoro sull’ esecuzione della prestazione di lavoro;
  • i tempi di riposo del dipendente che svolge la prestazione lavorativa in smart working;
  • le regole per le strumentazioni tecnologiche di lavoro, la loro connessione e la disconnessione e le modalità organizzative e di svolgimento del lavoro agile;
  • le sanzioni disciplinari;
  • il diritto alla formazione.

Tale accordo tra datore di lavoro e lavoratore si può recedere con preavviso di 30 giorni per i dipendenti a tempo indeterminato e per quelli a termine prima della scadenza dello stesso, ma con un motivo giustificato.

Esistono però, lavoratori in smart working cui le aziende devono dare priorità per il beneficio del lavoro da remoto per i dipendenti in caso di figli fino a 12 anni, in caso di figli in condizioni di disabilità non ci sono limiti di età, e particolari categorie di lavoratori come quelli con disabilità grave ed i caregivers. 

lavorare smart working
Il 31 marzo 2024 è terminato lo smart working semplificato che dava la priorità a dipendenti fragili ed i genitori con figli under 14 di usufruire per legge della modalità di lavoro agile grazie al Decreto legge 19 maggio 2020 numero 34 emanato durante la pandemia e prorogata più volte.

I vantaggi del lavoro agile per aziende e lavoratori

Lo smart working offre numerosi vantaggi sia per le aziende che per i lavoratori. Per le aziende, questa modalità di lavoro permette di:

  • ridurre i costi legati alla gestione di uffici e spazi fisici;
  • aumentare la produttività dei dipendenti e migliorare il bilancio aziendale;
  • favorire la conciliazione vita e lavoro, migliorando il benessere dei dipendenti e riducendo il turnover aziendale.

Inoltre, l’ esecuzione del rapporto di lavoro in modalità agile è molto attrattiva per i talenti ed aumenta l’appetibilità e la competitività dell’azienda sul mercato.

Per i lavoratori, lo smart working offre la possibilità di lavorare in modo flessibile, scegliendo gli orari e il luogo più adatti alle proprie esigenze. Questo permette di conciliare meglio il lavoro con altri impegni e migliorare il proprio equilibrio tra vita professionale e personale. Inoltre, i lavoratori in smart working hanno diritto alla tutela per gli infortuni e le malattie professionali.

Lo smart working e la consulenza del lavoro

Lo smartworking è un modo flessibile di lavorare che sta diventando sempre più diffuso, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia. In questo contesto, la consulenza del lavoro gioca un ruolo fondamentale nell’aiutare le aziende a gestire in modo efficace il ricorso al lavoro agile.

Infatti, i consulenti del lavoro forniscono supporto nella gestione contrattuale e delle normative che regolano il diritto al lavoro agile, aiutando le aziende a rispettare le leggi e a garantire i diritti dei dipendenti, attivandolo mediante il Portale Servizi Lavoro.

Inoltre, è importante nel prevedere il lavoro da remoto per un’azienda, i datori di lavoro pubblici e privati valutare, assieme all’aiuto del proprio consulente, aspetti come:

  • le modalità di svolgimento del lavoro giornaliero e settimanale derivanti da parte dello smart worker come orari e luoghi di lavoro e quando effettuare la prestazione nella sede di lavoro;
  • il potere direttivo del datore di lavoro;
  • il controllo del datore di lavoro sulla prestazione di lavoro subordinato introdotta al fine della conciliazione dei tempi di vita e lavoro;
  • privilegiare i lavoratori con disabilità in situazione di gravità;
  • valutare le disposizioni sullo smart working dei contratti collettivi nazionali di lavoro anche in base alla tipologia di rapporto di lavoro;
  • i datori di lavoro devono concedere questa modalità lavorativa in base alle esigenze produttive aziendali ed alle mansioni del dipendente. 

I nostri professionisti sono in grado di offrire consulenza su come gestire al meglio i contratti di lavoro, i diritti dei dipendenti e le modalità di controllo del lavoro a distanza. Grazie alla loro conoscenza approfondita delle leggi e delle normative del lavoro, possiamo aiutare le aziende a evitare potenziali problemi legali e a garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative vigenti.

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Argomento: Smart working e lavoro agile: cosa cambia dal 1° aprile 2024 

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