Come funziona il congedo per malattia di un figlio?
Il congedo per malattia del figlio consente a uno dei genitori lavoratori dipendenti di astenersi dal lavoro quando il figlio è malato. Il diritto è garantito fino ai 3 anni del bambino senza limiti di giorni, mentre dai 3 agli 8 anni è previsto un limite massimo di giorni annui. È necessaria la certificazione medica e, in base all’età del bambino e al contratto, il congedo può essere retribuito o non retribuito.
Quanti giorni posso stare a casa per la malattia di mio figlio?
Dipende dall’età del bambino e dal contratto di lavoro:
Fino ai 3 anni: giorni illimitati per ciascun genitore (non contemporaneamente).
Dai 3 agli 8 anni: massimo 5 giorni l’anno per ciascun genitore, salvo condizioni più favorevoli nel contratto collettivo.
Verifica sempre se la tua categoria prevede deroghe o agevolazioni specifiche.
Come giustificare l’assenza per malattia del figlio?
È necessario richiedere al pediatra il certificato medico di malattia del figlio; trasmettere il certificato telematicamente all’INPS e comunicare tempestivamente l’assenza al proprio datore di lavoro. Senza certificato medico, l’assenza non può essere riconosciuta come congedo per malattia del figlio.
Qual è la differenza tra congedo parentale e malattia del figlio?
Mentre il congedo parentale è un periodo di astensione volontaria concesso per la cura del figlio nei primi anni di vita, anche se non è malato, il congedo per malattia del figlio, invece, è attivabile solo in caso di malattia certificata, anche per un solo giorno, ed è regolato da limiti diversi in base all’età del bambino.
Entrambi i congedi sono distinti e possono essere usati in momenti diversi, secondo le necessità familiari.
I genitori possono assentarsi insieme per la malattia dello stesso figlio?
No, in base alla normativa vigente, non è consentito che entrambi i genitori usufruiscano contemporaneamente del congedo per malattia dello stesso figlio. Il diritto può essere esercitato alternativamente da uno solo dei due.
La malattia del figlio prevede visite fiscali?
No. A differenza della malattia del lavoratore, la malattia del figlio non prevede visite fiscali presso il domicilio del genitore. Tuttavia, la certificazione del pediatra è obbligatoria e può essere oggetto di controlli formali da parte dell’INPS o del datore di lavoro.
Chi paga il congedo per malattia del figlio?
In generale, il congedo per malattia del figlio non è retribuito. Fanno eccezione alcuni contratti collettivi nazionali (soprattutto del settore pubblico) che prevedono una retribuzione parziale o totale per determinati giorni di assenza. L’indennità, se prevista, è generalmente a carico dell’INPS.
Cosa succede alle ferie del genitore se il figlio viene ricoverato in ospedale?
Se durante le ferie il figlio o la figlia viene ricoverato, il genitore può interrompere il periodo di ferie per assisterlo. Tuttavia, l’interruzione non è automatica: va richiesta al datore di lavoro, allegando la documentazione che certifica il ricovero ospedaliero del minore. I giorni di ferie vengono così sospesi e recuperati in seguito, mentre l’assenza è convertita in congedo per malattia del figlio, con le relative tutele previste dalla legge.
È possibile integrare i contributi durante il congedo per malattia del figlio nel settore privato?
Sì. Nel settore privato, durante i 5 giorni annui di congedo per malattia del figlio tra i 3 e gli 8 anni, i contributi sono figurativi e calcolati su una base convenzionale pari al doppio dell’importo dell’assegno sociale. Tuttavia, per aumentare la copertura contributiva, i genitori possono integrare la differenza tramite riscatto o versamenti volontari, così da garantirsi una maggiore tutela previdenziale anche in caso di assenze per motivi familiari.
La Legge con l’articolo 47 D.lgs 151/2001 prevede la possibilità per i genitori di assentarsi dal lavoro in caso di malattia del figlio, anche se adottato. In particolare vengono stabilite due tutele differenti: la prima, fino ai 3 (tre) anni di età del bambino e, l’altra, dai 3 (tre) agli 8 (otto) anni di età .
Se sei un genitore lavoratore, sapere come funziona il congedo per malattia del figlio è fondamentale per tutelare i tuoi diritti e gestire al meglio gli imprevisti familiari. La normativa italiana, aggiornata al 2025, stabilisce precise regole che variano in base all’età del bambino, al settore lavorativo (pubblico o privato) e al tipo di contratto. In questo articolo trovi spiegato in modo chiaro tutto ciò che devi sapere: quanti giorni spettano, se il periodo è retribuito o coperto dall’INPS, come richiedere il congedo e cosa fare in caso di figli gemelli o di più figli ammalati contemporaneamente.
Vediamo ora, punto per punto, come funziona il congedo per malattia del figlio, cosa dice la legge e quali sono le differenze tra settore pubblico e privato nel 2025.
Riepilogo rapido: Congedo per Malattia del Figlio (2025)
Fino a 3 anni di età del figlio:
- Settore privato: assenza non retribuita ma con copertura contributiva INPS
- Settore pubblico: fino a 30 giorni retribuiti all’anno per ciascun genitore
Dai 3 agli 8 anni:
- 5 giorni all’anno per ciascun genitore e per ciascun figlio
- Non retribuiti, ma con contributi figurativi
Uso contemporaneo vietato: entrambi i genitori non possono assentarsi insieme
Certificato medico pediatrico richiesto e trasmesso dal medico all’INPS
Nessuna visita fiscale per il figlio né per il genitore
Figli gemelli: ogni genitore può assistere un figlio diverso con apposita dichiarazione
Valido anche per figli adottivi e affidati
Cos'è il congedo per malattia del figlio e cosa prevede la legge
Il congedo per malattia del figlio è un diritto riconosciuto ai genitori lavoratori dipendenti che consente di astenersi dal lavoro per assistere il proprio bambino malato, anche in caso di adozione o affidamento. Questo strumento rientra tra le tutele familiari previste dalla legge italiana e si applica sia ai dipendenti del settore privato che a quelli del settore pubblico.
La normativa di riferimento è l’articolo 47 del Decreto Legislativo 151/2001, il quale stabilisce le condizioni, la durata e i limiti dei permessi per malattia del figlio in base all’età del minore e al tipo di contratto di lavoro.
L’obiettivo è tutelare il benessere del bambino e garantire la presenza del genitore nei momenti più delicati legati alla malattia del figlio.
Le assenze per malattia del bambino possono essere utilizzate per patologie comuni, infezioni, febbre, ricoveri ospedalieri o malattie più gravi, purché documentate da certificato medico pediatrico. In questi casi, il genitore può richiedere l’astensione dal lavoro per malattia del figlio senza rischiare sanzioni o perdita del posto, nel rispetto delle condizioni previste dalla normativa vigente.
Congedo per malattia del figlio: cosa dice la legge nel 2025
Nel 2025, la normativa italiana continua a riconoscere ai genitori lavoratori dipendenti il diritto di usufruire del congedo per malattia del figlio, regolato dall’articolo 47 del D.Lgs. 151/2001. Questo strumento tutela le famiglie nei momenti in cui il bambino si ammala e necessita della presenza di uno dei genitori.
Secondo la legge, le assenze per malattia del figlio sono consentite:
- Fino ai 3 anni di età del bambino: entrambi i genitori, in modo alternato, possono astenersi dal lavoro senza limiti di giorni, presentando il certificato medico pediatrico.
- Dai 3 agli 8 anni: ogni genitore ha diritto a 5 giorni di permesso all’anno per ciascun figlio, non retribuiti ma coperti da contributi figurativi INPS.
Il congedo malattia figlio è riconosciuto anche per figli adottivi o in affidamento, ed è valido anche in caso di ricovero ospedaliero del bambino. Le disposizioni restano invariate rispetto agli anni precedenti, ma è sempre consigliabile consultare ogni anno le circolari INPS per eventuali chiarimenti operativi o aggiornamenti sulle modalità di fruizione.
A chi spetta il congedo per malattia del figlio
Il congedo per malattia del figlio spetta a entrambi i genitori lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico che del settore privato, con contratto a tempo pieno o part-time. Il diritto è garantito anche in caso di figli adottivi o affidati, senza distinzione tra madre e padre: i genitori possono usufruire in modo alternato dei permessi per malattia del figlio, in base all’età del bambino e alle condizioni previste dalla legge.
Anche i genitori separati o divorziati hanno diritto all’assenza per malattia del figlio, a condizione che siano affidatari o conviventi con il minore. In alcuni casi, il diritto può essere esercitato da entrambi i genitori, ma mai contemporaneamente: la legge vieta l’utilizzo simultaneo del permesso malattia figlio nello stesso giorno da parte di entrambi.
Va precisato che il congedo per malattia bambino può essere richiesto per qualsiasi patologia che comporti l’assenza dal nido, scuola materna o scuola primaria, anche in caso di malattie pediatriche lievi o semplici febbri. È sufficiente presentare il certificato medico del pediatra per attivare la tutela.
Il diritto all’astensione dal lavoro per malattia del figlio si applica anche durante i periodi di ricovero ospedaliero o di day hospital, e può essere fruito anche in giornate non consecutive, purché documentate.
Hanno diritto al permesso per malattia del figlio anche:
- i genitori con contratto part-time, con le stesse modalità dei lavoratori full-time;
- i genitori adottivi, affidatari o in affido preadottivo, purché il bambino rientri nei limiti di età previsti;
- i genitori separati o divorziati, se conviventi con il figlio o titolari dell'affidamento;
- i padri lavoratori, anche se la madre è ancora in congedo parentale o non lavora;
- i genitori dello stesso sesso riconosciuti legalmente come genitori del minore;
- i genitori di figli ricoverati in ospedale o in day hospital;
- i genitori con figli disabili o affetti da malattie croniche (in questo caso, possono cumulare questo diritto con altri benefici previsti dalla Legge 104);
- i genitori con più figli malati contemporaneamente (compresi i gemelli), ma usufruendo del congedo in giorni diversi visto che non è consentito che entrambi i genitori siano assenti contemporaneamente per lo stesso figlio.
Non hanno diritto al congedo per malattia del figlio:
- i lavoratori autonomi e i liberi professionisti;
- i collaboratori occasionali o con contratto a progetto non subordinato;
- i genitori non conviventi con il figlio e privi di affidamento legale.
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Chi paga il congedo per malattia del figlio?
Uno dei dubbi più frequenti tra i genitori riguarda la retribuzione del congedo per malattia del figlio. Infatti, a differenza della malattia del lavoratore, i permessi per malattia del figlio non sono sempre retribuiti. La copertura economica dipende dal settore di appartenenza (pubblico o privato) e dall’età del bambino.
Nel settore privato, il permesso per malattia del figlio non prevede retribuzione, salvo quanto eventualmente stabilito dal contratto collettivo applicato. Tuttavia, è garantita la copertura contributiva figurativa da parte dell’INPS, ovvero l’accredito dei contributi pensionistici per i giorni di assenza. Questo vale sia per le assenze malattia figlio inferiori ai 3 anni, che per i 5 giorni annui dai 3 agli 8 anni.
Nel settore pubblico, invece, i genitori lavoratori hanno diritto a 30 giorni annui retribuiti per ciascun figlio malato, fino al compimento dei 3 anni. Dopo questa soglia di età, spettano anche qui 5 giorni all’anno per ciascun genitore, ma non retribuiti, sebbene coperti a livello contributivo.
Anche se non è previsto un permesso retribuito per malattia figlio nella maggior parte dei casi, il periodo di assenza è comunque tutelato e non determina penalizzazioni ai fini pensionistici o disciplinari.
| Settore | Fino ai 3 anni del figlio | Dai 3 agli 8 anni del figlio |
|---|---|---|
| Privato |
Non retribuito ✔️ Contributi figurativi INPS |
Non retribuito ✔️ Max 5 giorni annui per genitore ✔️ Contributi figurativi INPS |
| Pubblico |
✔️ Retribuito (max 30 giorni annui) ✔️ Contributi regolari |
Non retribuito ✔️ Max 5 giorni annui per genitore ✔️ Contributi figurativi INPS |
Permesso per Malattia Figlio: differenze tra lavoratori pubblici e privati
Il permesso per malattia del figlio varia notevolmente a seconda che il genitore sia un lavoratore del settore pubblico o del settore privato. Le principali differenze riguardano la durata del congedo, la retribuzione, e la copertura contributiva.
Ecco una tabella riepilogativa che confronta in modo chiaro e aggiornato la disciplina vigente.
| Caratteristica | Lavoratori Pubblici | Lavoratori Privati |
|---|---|---|
| Età figlio fino a 3 anni | 30 giorni annui per ciascun genitore, retribuiti | Assenza illimitata non retribuita (salvo diverso CCNL) |
| Età figlio tra 3 e 8 anni | 5 giorni annui per ciascun genitore, non retribuiti | 5 giorni annui per ciascun genitore, non retribuiti |
| Retribuzione | Prevista solo fino ai 3 anni del figlio | Generalmente non prevista; dipende dal CCNL |
| Copertura contributiva | Sì, per entrambi i casi (fino a 3 anni e tra 3 e 8) | Sì, figurativa INPS per entrambi i casi |
| Visite fiscali o di controllo | Non previste per malattia figlio | Non previste per malattia figlio |
| Obbligo di dichiarazione altro genitore | Sì, obbligatorio in tutti i casi | Sì, obbligatorio in tutti i casi |
Come richiedere il congedo per malattia del figlio
Il congedo per malattia del figlio va richiesto seguendo una procedura precisa, stabilita dalla normativa vigente e dalle istruzioni fornite dall’INPS. La richiesta varia leggermente tra settore pubblico e privato, ma in entrambi i casi servono documenti specifici e comunicazioni formali.
Ecco tutti gli step necessari per presentare correttamente la domanda e ottenere i permessi per malattia figlio.
- Fatti rilasciare dal medico il certificato telematico di malattia del bambino
- Verifica che il medico abbia inserito il codice fiscale del figlio e i giorni richiesti.
- Contatta il tuo datore di lavoro e comunica l’assenza per malattia del figlio.
- Monitora l’esito sul portale INPS accedendo con SPID o CIE.
Hai bisogno di assistenza per il congedo malattia del figlio?
Malattia figlio e visite fiscali: ci sono controlli?
Chi usufruisce del congedo per malattia del figlio spesso si chiede se siano previsti controlli fiscali domiciliari, come avviene per la malattia del lavoratore. È una domanda legittima, ma la risposta è chiara: no, le visite fiscali non riguardano i genitori che assistono un figlio malato.
Infatti, nel caso della malattia del bambino, a essere malato non è il lavoratore, bensì il figlio. Di conseguenza, non esistono fasce di reperibilità né controlli domiciliari da parte del medico fiscale sul genitore, anche se il permesso comporta un’assenza dal lavoro.
Attenzione: questo non significa che il diritto non sia soggetto a verifica!
Se emergono irregolarità, l’ente previdenziale può avviare verifiche e sanzioni, inclusa la revoca del beneficio fruito indebitamente.
Possono assentarsi entrambi i genitori per lo stesso figlio?
No, la normativa attualmente in vigore non consente ai due genitori di usufruire contemporaneamente del congedo per malattia del figlio per lo stesso periodo di tempo. Questo vale sia per i lavoratori del settore pubblico che per quelli del settore privato.
Il permesso per malattia del figlio può essere richiesto solo da uno dei due genitori alla volta, anche in caso di genitori separati o divorziati. L’obiettivo della legge è evitare una sovrapposizione dei diritti e garantire una gestione ordinata delle assenze per malattia figlio.
Come funziona nella pratica?
- Il genitore che presenta la richiesta deve dichiarare che l’altro genitore non sta usufruendo dello stesso congedo negli stessi giorni.
- In caso di figli gemelli o più figli malati, entrambi i genitori possono assentarsi, ma ognuno deve assistere un figlio diverso e dichiararlo esplicitamente.
- La dichiarazione deve essere consegnata al datore di lavoro (o ente pubblico) e può essere oggetto di verifica.
Quando è permessa l’assenza contemporanea?
L’unico caso in cui entrambi i genitori possono usufruire contemporaneamente di un’assenza dal lavoro è quando si tratta di congedo parentale ordinario (non per malattia), oppure in caso di ricovero ospedaliero prolungato e situazioni documentate di urgenza medica (da valutare con il datore di lavoro e l’INPS).
Come si calcolano i giorni di assenza per malattia figlio
Il calcolo dei giorni di assenza per malattia del figlio dipende da due fattori chiave: l’età del bambino e il tipo di contratto di lavoro del genitore. Non si tratta di una formula unica valida per tutti: le regole cambiano in base alla fascia di età del figlio e al settore lavorativo.
| Fascia d’età del figlio | Giorni disponibili | Modalità di calcolo | Esempio pratico |
|---|---|---|---|
| 0 - 3 anni | Illimitati |
I giorni si contano per ogni singolo episodio di malattia, anche consecutivi o ravvicinati. Sono calcolati per anno di età del bambino, non per anno solare. |
Se il bambino nasce il 20 marzo, i genitori possono assentarsi senza limite fino al 19 marzo del terzo anno. |
| 3 - 8 anni | 5 giorni per genitore |
Massimo 5 giorni per anno di età del bambino, non cumulabili. Ogni genitore ha 5 giorni indipendenti. Il conteggio si rinnova ogni compleanno del figlio. |
Se il figlio compie 5 anni il 2 luglio, la madre ha a disposizione 5 giorni fino al 1° luglio dell’anno successivo. |
| Oltre 8 anni | Non previsti |
Non è previsto congedo per malattia del figlio oltre gli 8 anni. Eventuali assenze vanno gestite tramite ferie o permessi personali. |
Genitore con figlio di 9 anni: assenza per malattia solo se prevista dal contratto aziendale o con ferie. |