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Piano Operativo di Sicurezza P.O.S

Il Piano Operativo di Sicurezza, più conosciuto attraverso l’acronimo POS di Cantiere ed è un documento obbligatorio  che tutte le Imprese esecutrici (appaltatrici o subappaltatrici)  devono redigere prima dell’inizio di un’attività operativa in un cantiere esterno (temporaneo o mobile).

Esso viene redatto con l’obiettivo di descrivere le misure preventive e protettive da mettere in atto all’interno  delle unità produttive e cantieri  a tutela della sicurezza e salute dei lavoratori, al fine di limitare e ridurre al minimo i rischi.

La normativa relativa al P.O.S. si riferisce al decreto legislativo numero 81 del 9 aprile 2008.

Qual è la differenza tra Piano Operativo di Sicurezza (POS) e Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC)?

Spesso si tende a confondere POS e PSC, ma si tratta di documenti distinti con ruoli complementari nella gestione della sicurezza nei cantieri.

Il POS (Piano Operativo di Sicurezza) è obbligatorio per ogni impresa esecutrice che opera in cantiere, sia essa appaltatrice che subappaltatrice. Il documento è finalizzato a individuare e gestire i rischi specifici connessi alle attività svolte dalla singola impresa. Al suo interno sono riportate le misure di prevenzione e protezione adottate per tutelare i lavoratori dell’impresa stessa.

Il PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento), invece, è richiesto esclusivamente nei cantieri in cui operano più imprese, anche non contemporaneamente. Il suo obiettivo è coordinare le misure di sicurezza tra tutte le imprese presenti, gestendo i rischi derivanti dall’interferenza tra lavorazioni diverse e stabilendo regole comuni per garantire la sicurezza collettiva.

In sintesi: il POS è un documento specifico per ogni impresa ed è focalizzato sui rischi interni alla stessa, mentre il PSC ha un valore generale e serve a regolare la sicurezza complessiva nei cantieri con più soggetti. Entrambi sono essenziali per garantire un ambiente di lavoro sicuro e prevenire gli infortuni.

 

piano operativo di sicurezza
Cos’è e a che cosa serve il piano operativo di sicurezza (P.O.S.)?

Pos Piano Operativo di Sicurezza a cosa serve?

Il POS rappresenta una valutazione dei rischi preventiva all’interno dell’Azienda.

 

Il coordinatore per la sicurezza di cantiere del Committente dei lavori apporta le necessarie integrazioni in un documento contenente rischi e misure di prevenzione e protezione, al fine di ridurre il rischio di infortunio e prevenire lo sviluppo di patologie professionali.

Il Piano Operativo di Sicurezza tratta i seguenti argomenti:

  • valutazione dei rischi a cui sono sottoposti i lavoratori dell’impresa;
  • misure di prevenzione e protezione da adottare per eliminare o contenere al massimo il rischio
  • organizzazione della sicurezza dell’impresa (lavorazioni, macchine, attrezzature, ecc.).

Come devono essere individuate le misure preventive e protettive aggiuntive nel POS rispetto al PSC?

Nel Piano Operativo di Sicurezza (POS) è essenziale identificare e descrivere tutte le misure preventive e protettive aggiuntive necessarie per le specifiche lavorazioni dell’impresa, in particolare quando tali misure vanno oltre quanto già previsto nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC).

Queste misure devono essere individuate sulla base di una valutazione concreta dei rischi connessi alle attività svolte dall’impresa, come ad esempio:

  • L’uso di attrezzature o macchinari particolari;
  • Lavorazioni temporanee o ad alto rischio (es. in quota, in ambienti confinati, ecc.);
  • Situazioni che richiedono l’impiego di dispositivi di protezione individuale supplementari;
  • Condizioni ambientali specifiche non previste dal PSC.

Nel POS occorre quindi fornire una descrizione dettagliata di:

  • Eventuali nuovi rischi presenti rispetto a quelli già analizzati nel PSC;
  • Le misure operative adottate per eliminare o ridurre tali rischi;
  • Il modo in cui queste misure si integrano con quelle già definite nel PSC, al fine di garantire un approccio coerente e completo alla gestione della sicurezza.

Questa integrazione puntuale consente di assicurare una copertura efficace dei rischi legati alle specificità dell’impresa esecutrice, adempiendo pienamente agli obblighi normativi e contribuendo alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori presenti in cantiere.

Quali sono i contenuti del P.O.S?

Il POS viene redatto, secondo il D.lgs. 81/08 riportando i seguenti contenuti obbligatori:

 

  • dati identificativi dell’impresa esecutrice
  • indirizzi della sede legale e del cantiere
  • dettaglio delle varie attività svolte in cantiere
  • numero  e relativa qualifica dei lavoratori
  • nominativi dei responsabili in materia di sicurezza
  • recapiti telefonici

Documentazione relativa all’informazione e formazione dei lavoratori presenti in cantiere:

In questa sezione devono essere allegati tutti i documenti che attestano l’avvenuta informazione e formazione dei lavoratori in materia di sicurezza. Tra questi, rientrano:

  • Attestati di partecipazione ai corsi di formazione generale e specifica;
  • Registri delle presenze ai corsi svolti;
  • Verbali di consegna delle informazioni sui rischi e sulle misure di prevenzione adottate;
  • Eventuali dichiarazioni firmate dai lavoratori che confermano di aver ricevuto l’informazione e la formazione obbligatorie previste dalla normativa vigente.

Questa documentazione è fondamentale per dimostrare l’adempimento degli obblighi normativi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e deve essere conservata ed esibita in caso di controlli ispettivi.

Procedure complementari e di dettaglio:

quando il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) lo richiede espressamente, il Piano Operativo di Sicurezza (POS) deve includere una descrizione completa delle procedure aggiuntive o dettagliate che vanno a integrare quelle già previste per la sicurezza in cantiere.

Queste procedure hanno l’obiettivo di fornire indicazioni operative specifiche, in linea con le caratteristiche e i rischi peculiari del cantiere. Tra le procedure da includere, possono rientrare:

  • Le modalità di accesso e uscita dalle aree di lavoro;
  • Le istruzioni operative per la gestione di situazioni di emergenza particolari;
  • I protocolli dettagliati per lo svolgimento di attività ad alto rischio, come i lavori in quota o in spazi confinati;
  • Ogni altra misura operativa necessaria per garantire condizioni di lavoro sicure per tutti gli addetti.

Inserire queste procedure nel POS consente di rispondere puntualmente alle richieste del PSC, migliorando il coordinamento e la prevenzione dei rischi all’interno del cantiere.

Risultati della valutazione del rumore in cantiere:

In questa sezione devono essere riportati i dati emersi dalla valutazione del rumore all’interno del cantiere. È necessario indicare i livelli di esposizione sonora rilevati durante le attività lavorative, specificando le aree coinvolte e le lavorazioni che comportano un’esposizione significativa.

Devono inoltre essere descritte le misure di prevenzione e protezione adottate per ridurre il rischio da rumore, come l’uso di dispositivi di protezione individuale, la scelta di macchinari meno rumorosi, l’organizzazione dei turni di lavoro e qualsiasi altra azione messa in atto per salvaguardare la salute uditiva dei lavoratori.

Quanto dura il Piano Operativo di Sicurezza (POS)?

La scadenza del POS coincide con il termine dei lavori svolti nel cantiere.

Piano Operativo di Sicurezza (POS) : quando va aggiornato?

La legge infatti  prevede che il POS debba  essere aggiornato a seguito di:

 

  •  introduzione di nuove tecnologie, macchine ed attrezzature inizialmente non previste;
  • problematiche emerse;
  •  nuove assunzioni con nuove mansioni.

 

 

Piano Operativo di Sicurezza (POS) : da chi viene compilato?

Il P.O.S. viene  redatto e firmato dal datore di lavoro dell’impresa esecutrice, in riferimento al singolo cantiere interessato.

Si precisa che per il Piano Operativo di Sicurezza (POS) valgono le stesse disposizioni previste per legge (D. lgs 81/2008)  per il Documento Valutazione Rischi  (DVR).

 

Piano Operativo di Sicurezza (POS) : quando è obbligatorio?

 

Il POS è sempre obbligatorio nelle le imprese che operano, anche in subappalto, all’interno di cantieri, compresi quelli temporanei o mobili.

Inoltre il Piano Operativo di Sicurezza deve essere redatto per ogni cantiere.

 

Non è obbligatorio redigere un POS quando l’attività da svolgere non si configura come cantiere temporaneo o mobile (ex art. 96 del D. lgs 81/2008), ed in caso di lavoratori autonomi; essendo una categoria che non prevede alcuna subordinazione lavorativa come stabilito dall’art. 17 comma 1 del D.lgs 81/2008.

 

Piano Operativo di Sicurezza (POS) : costi e modalità per la richiesta?

 

E’ possibile sia richiedere il P.O.S. online che cartaceo.

I prezzi di un POS sono sicuramente variabili e per lo più si basano sull’importo complessivo del lavoro da svolgere e sulle dimensioni del cantiere, tipologia di opera etc. In linea di massima si può partire da un minimo di 100,00€, fino a 1500,00€ ad esempio per appalti di lavori che superano i 200.000,00€ 

 

Piano Operativo di Sicurezza (POS) : quali sono le sanzioni in caso di mancata elaborazione?

 

La mancata o incompleta elaborazione del POS può comportare pesanti sanzioni per il Datore di Lavoro e può portare anche alla sospensione dell’attività. 

In particolare, le sanzioni previste sono: 

Arresto da tre a sei mesi o Ammenda da 3.071,27 a 7.862,44 euro, per la mancata elaborazione del P.O.S.

 

piano operativo di sicurezza semplificatoPiano Operativo di Sicurezza Semplificato (POS semplificato) : quando è possibile richiederlo?

 

Nel 2014, per risolvere alcune difficoltà dei datori di lavoro più piccoli, è stato  possibile ricorrere al POS semplificato, ovvero un modello di informativa che viene redatto con caratteri più brevi e semplici ma che mantiene sempre gli standard minimi di sicurezza richiesti dal Testo Unico di Sicurezza sul lavoro.

 

Nel POS semplificato,  vengono solamente introdotte le figure impiegate nel lavoro e i loro ruoli, soprattutto quelli per la sicurezza dei lavoratori e i dpi utilizzati. Il datore di lavoro può scegliere questo modello solamente quando i lavori in oggetto lo permettono e previa consultazione di un’azienda specializzata nella consulenza sulla sicurezza sul lavoro. 

Dove trovare un esempio di modello semplificato di POS?

È possibile reperire un modello semplificato del Piano Operativo di Sicurezza (POS) facendo riferimento alle linee guida fornite dal Ministero del Lavoro o scaricando i fac-simile messi a disposizione da enti autorevoli come l’INAIL e diversi ordini professionali.

Questi documenti, disponibili solitamente in formato PDF, propongono una struttura base che può essere personalizzata in base alle specifiche caratteristiche del cantiere.

In aggiunta, numerosi portali specializzati in sicurezza sul lavoro e siti di consulenza tecnica pubblicano modelli aggiornati, conformi alle normative vigenti, pronti per essere utilizzati come riferimento o punto di partenza nella stesura del POS.

 

Indice: Piano Operativo di Sicurezza P.O.S

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