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Durc significato e che cos’è?

 É il  Documento Unico di Regolarità Contributiva e attesta la regolarità dei versamenti dei contributi INPS, INAIL e Casse Edili delle Imprese.   Se l’impresa ha versato tutti i contributi dovuti agli enti di assistenza, previdenza e assicurativi, può ottenere il DURC.   Questo documento è necessario per tutte le Aziende per poter partecipare a gare d’appalto ed ottenere finanziamenti.   E’ un documento in pdf solo in forma digitale dal 1 luglio 2015 (DURC  online).

Quali sono i riferimenti normativi sul DURC?

La normativa di riferimento principale per il DURC è l’articolo 2 del D.M. 24 ottobre 2007, che individua gli enti responsabili del rilascio, tra cui l’INPS, l’INAIL e le Casse Edili. Altri riferimenti normativi rilevanti includono l’art. 9, comma 77, della legge n. 415/1998, che definisce i criteri di validità delle certificazioni di regolarità contributiva.

In sintesi, per considerare valido un DURC:

  • Deve essere rilasciato esclusivamente da enti riconosciuti dalla normativa (INPS, INAIL, Casse Edili con i requisiti richiesti);
  • È necessario che gli istituti abilitati abbiano stipulato apposite convenzioni con INPS e INAIL, dove previsto;
  • Certificazioni non conformi a queste disposizioni non sono ritenute valide.

Conoscere questi riferimenti è fondamentale per evitare problemi nella presentazione del DURC durante le varie procedure amministrative.

DURC a cosa serve?

La legge prevede che la sua presentazione sia necessaria in tutti i casi in cui l’Impresa conclude un contratto di servizio con enti pubblici o privati, o nel caso in cui la stessa vuole beneficiare delle agevolazioni previste dalla legge, conferite della Pubblica Amministrazione a favore di lavoratori ed  imprese.  Si tratta dunque di un certificato comprovante la regolarità dell’impresa in relazione alle norme in materia previdenziale e assicurativa, in proprio e nei confronti dei dipendenti dell’impresa.

Da chi viene rilasciato il Documento Unico di Regolarità Contributiva ?

Fino al 2003, le imprese che necessitavano di questo certificato dovevano fare la richiesta durc separatamente all’INPS, all’INAIL e alle Casse Edili. Oggi invece, possono richiederlo a un solo di questi Enti. Sono infatti presenti convenzioni grazie alle quali viene rilasciato un certificato unico che attesta la regolarità degli adempimenti nei confronti di tutti gli Enti.   Dal 2015 la procedura è stata resa ancora più semplice, con l’introduzione del servizio Documento Unico di Regolarità Contributiva online. Tramite il durc inps o il durc inail è possibile verificare la regolarità contributiva di una qualsiasi azienda semplicemente collegandosi al sito degli enti e indicando i dati dell’azienda da controllare.

Validità DURC on line

Per il rilascio del Certificato di Regolarità Contributiva come abbiamo accennato, se il soggetto verificato risulta regolare, il soggetto che ha effettuato la richiesta riceverà un documento in formato PDF denominato DURC Online.   Condizione per il rilascio del Documento è che l’impresa richiedente sia in regola con i pagamenti previdenziali mensili fino al momento dell’istanza. In questo caso, l’Ente emette l’attestazione entro 15 giorni dalla richiesta. La durata durc è 120 giorni, con la scadenza che deve essere specificamente indicata sul titolo stesso.  Ne consegue che per lavori di durata superiore ai quattro mesi sarà necessario rinnovare la richiesta e ottenere un nuovo Documento Unico di Regolarità Contributiva. 

DURC e disposizioni straordinarie COVID-19:

Nel periodo dell’emergenza sanitaria da COVID-19, sono state adottate misure straordinarie per la gestione del DURC. In particolare, tutti i documenti in scadenza tra il 31 gennaio e il 31 luglio 2020 sono stati automaticamente prorogati, mantenendo la loro validità fino a 90 giorni dopo la conclusione dello stato di emergenza. Questa deroga ha consentito alle imprese di continuare a partecipare a gare d’appalto e ad accedere a benefici e agevolazioni senza ostacoli amministrativi, nonostante le limitazioni o le sospensioni delle attività.

A partire dal 16 giugno 2020, però, è stato ripristinato il regime ordinario: per ogni nuova richiesta di DURC è tornato obbligatorio dimostrare la regolarità contributiva secondo le regole previste prima dell’emergenza sanitaria. Per questo motivo, è essenziale verificare con attenzione la normativa applicabile in base alla data di rilascio del documento, soprattutto in caso di utilizzo per procedure pubbliche o agevolazioni.

Come richiedere il durc onlineCome richiedere il durc e quanto costa?

A partire dal 2015 la sua richiesta può essere fatta soltanto per via telematica , tramite i portali INPS o INAIL, mentre il passato il  Documento Unico di Regolarità Contributiva poteva essere richiesto anche tramite sportello materiale, recandosi presso gli enti preposti alla sua emissione. Il costo DURC  può essere di 39,00€ o  di 47,50 € con priorità; è  però possibile farlo gratuitamente andando nel sito dell’INPS/ Prestazioni e Servizi/Durc on line

Quanto tempo ci vuole per il rilascio del DURC?

Per il Documento Unico di Regolarità Contributiva O tempi di rilascio e esiti della richiesta dipendono dalla regolarità del soggetto:
Se il soggetto è regolare, l’esito positivo della verifica verrà comunicata entro 2/3 giorni

durc tempi di rilascio

 

lavorativi ed il cliente riceverà un documento in formato pdf denominato Durc Online.   Viceversa se l’Azienda risulta non regolare, viene inviato un

dettaglio analitico con le cause delle irregolarità risultate ed  invito a provvedere a regolarizzare entro 15 giorni la posizione debitoria.    Decorso inutilmente il termine di 15 giorni per la regolarizzazione, viene emesso un Durc on line non regolare, con l’indicazione degli importi a debito e delle cause di irregolarità. Se non si presenta il Documento Unico di Regolarità Contributiva, oppure si consegna un durc irregolare, la pena potrebbe essere quella di essere esclusi dall’attività lavorativa oppure anche non essere pagati per le fatture emesse perché non si è ancora in regola con la documentazione obbligatoria.   Inoltre, aziende e liberi professionisti titolari di partita IVA potrebbero non ricevere gli aiuti e le agevolazioni pubbliche,

DURC obbligatorio presentarlo?

Il Documento Unico di Regolarità Contributiva è necessario per tutti i lavori pubblici, per gli appalti, per i subappalti, per i documenti e le attestazioni SOA e per tutti quei lavori soggetti al rilascio della concessione edilizia o al controllo DIA. Il DURC è richiesto in numerosi casi, per esempio: 

  • quando un’impresa desidera partecipare a un appalto per la realizzazione di lavori pubblici;
  • è obbligatorio per lavori privati che richiedono la concessione edilizia o la DIA;
  • per le attestazioni SOA;
  • per l’iscrizione all’albo dei fornitori;
  • per ottenere agevolazioni, finanziamenti o sovvenzioni.

Un caso in cui il Documento Unico di Regolarità Contributiva è obbligatorio anche nel settore privato è la richiesta di inizio attività di un cantiere.

Differenze di obbligo per gli artigiani senza dipendenti:

È importante chiarire la posizione degli artigiani che lavorano in proprio, senza personale alle dipendenze. Per questa categoria, la normativa prevede una significativa semplificazione: sebbene rientrino teoricamente tra i soggetti interessati, gli artigiani individuali senza dipendenti non sono obbligati a presentare il DURC, nemmeno quando operano nell’ambito di appalti o subappalti.

Ciò nonostante, l’ente competente è comunque tenuto a rilasciare la certificazione su richiesta, sia da parte dell’artigiano stesso che del committente, anche se formalmente non è necessaria.

Questa possibilità consente agli artigiani autonomi di evitare adempimenti burocratici superflui, pur avendo la facoltà di dimostrare la propria regolarità contributiva quando richiesto, ad esempio in occasione di gare o per rassicurare committenti pubblici o privati particolarmente attenti.

In tutte le altre situazioni, invece, l’obbligo di presentare il DURC rimane valido per le imprese con dipendenti coinvolte in appalti o subappalti, anche al di fuori del settore edile.

Chi puo richiedere il durc?

La richiesta del Documento Unico di Regolarità Contributiva può essere fatta dal Datore di lavoro o tramite soggetti  terzi  abilitati quali Consulenti del Lavoro, Commercialisti o da Enti pubblici appaltanti. 

Come si applica il DURC per imprese straniere e aziende agricole?

Anche le imprese straniere che operano in Italia sono obbligate a presentare il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) quando partecipano ad appalti pubblici o svolgono attività soggette alla normativa italiana in materia di regolarità contributiva. Questo obbligo si applica sia in caso di prestazioni occasionali, sia quando vi è una presenza più stabile sul territorio nazionale: è sempre necessario dimostrare il rispetto degli obblighi contributivi, al pari delle imprese italiane.

Per quanto riguarda le aziende agricole, il DURC è richiesto sia alle società agricole con dipendenti sia ai lavoratori autonomi del comparto. L’obbligo si presenta, ad esempio, in occasione di richieste di finanziamenti pubblici, partecipazione a bandi o per adempiere a formalità come l’iscrizione agli albi professionali. In questi casi, la verifica della regolarità contributiva è effettuata principalmente tramite l’INPS, che rilascia la certificazione seguendo le specifiche procedure previste per il settore agricolo.

In conclusione, sia per le imprese straniere che per le attività agricole, la presentazione di un DURC valido rimane un requisito essenziale quando richiesto da norme o opportunità legate al settore pubblico.

Quando è possibile richiedere l’Autocertificazione?

In alcuni casi è possibile utilizzare un’autocertificazione DURC.   Per quanto riguarda i lavori pubblici, l’autocertificazione Documento Unico di Regolarità Contributiva può essere usata nei seguenti casi:

  • Contratti di forniture di importo netto fino a 20.000 euro;
  • Contratti di acquisizione di servizi di importo netto fino a 20.000 euro;.

Non è invece possibile richiedere l’autocertificazione DURC per lavori privati.   Nel caso di lavori edili privati, il deve Documento Unico di Regolarità Contributiva quindi essere richiesto e ottenuto secondo la procedura indicata prima.

autocertificazione durc
autocertificazione durc quali informazioni inserire?

Quali informazioni deve contenere l’autocertificazione DURC?

Nell’ autocertificazione durc fac simile riporterà le seguenti informazioni:

  • ragione sociale dell’impresa
  •  sede legale;
  •  codice fiscale;
  • data della verifica attestante la regolarità contributiva;
  • numero identificativo;
  •  data di scadenza della validità del Documento Unico di Regolarità Contributiva.

In particolare, si dichiara che non esistono a proprio carico di provvedimenti, amministrativi o giurisdizionali, o violazioni delle norme relative alla sicurezza sul lavoro.    

Cosa accede in caso di Durc negativo?

L’assenza del requisito della regolarità contributiva, costituisce una  condizione fondamentale per la  partecipazione alla gara d’appalto. Quindi con il Durc negativo cosa fare?

In caso di posizione irregolare del Documento Unico di Regolarità Contributiva online, il sistema invia entro le successive 72 ore le cause dell’irregolarità che possono essere sanate così da ottenere il certificato.

Effetti dell’invito a regolarizzare sulle verifiche:

Quando un’azienda riceve un invito a regolarizzare da parte dell’ente competente, questo produce un effetto concreto: per tutto il periodo concesso per adempiere (generalmente 15 giorni, estendibili fino a un massimo di 30 giorni dalla comunicazione iniziale), non vengono avviate nuove verifiche sulla posizione contributiva.

In pratica, durante il tempo destinato alla regolarizzazione, eventuali ulteriori controlli sono sospesi, evitando sovrapposizioni o doppi accertamenti sulla stessa irregolarità.

Questa sospensione si applica a tutte le interrogazioni effettuate nello stesso intervallo temporale, permettendo all’azienda di completare le procedure necessarie con maggiore serenità e senza ulteriori solleciti ufficiali.

Durc negativo conseguenze:

L’Ispettorato del Lavoro, ha stabilito  che se, a seguito della notifica dell’invito a regolarizzare, il datore di lavoro non provvede al pagamento delle somme richieste o alla regolarizzazione delle violazioni, tale situazione determina la perdita definitiva dei benefici normativi e contributivi goduti. In più  le violazioni rilevate in sede ispettiva comportano il recupero dei benefici fruiti limitatamente al lavoratore cui le stesse violazioni si riferiscono e per tutto il periodo in cui si siano protratte, anche in caso di successive regolarizzazioni. 

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