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I regimi contabili e fiscali: quale è la scelta migliore

Quando si deve scegliere il regime contabile da adottare, un’impresa deve valutare la propria forma giuridica e ed il volume d’affari raggiunto. 

La scelta del regime fiscale determina come devono essere gestiti il bilancio ed i registri contabili, l’amministrazione dell’impresa, gli obblighi fiscali e le detrazioni a cui accedere.

Applicare il regime contabile migliore è frutto della pianificazione fiscale dell’imprenditore con l’obiettivo di ottenere il maggior risparmio possibile.

Un’impresa deve fare una scelta accurata tra i diversi regimi contabile per raggiungere la sostenibilità finanziaria ed avere a disposizione la liquidità aziendale necessaria, tramite la corretta tenuta dei registri contabili.

Consulente del lavoro è a disposizione per accompagnarti nella scelta tra i regimi IVA previsti tra il regime fiscale ordinario, il regime fiscale semplificato ed il regime di contabilità forfettario.

Quali sono i regimi contabili nel nostro Paese

Quali sono i tipi di regimi fiscali? Sono tre regimi fiscali e contabili in Italia e possono essere riassunti in questo modo sulla base delle novità apportate dalla Legge di Bilancio 2023:

  • contabilità semplificata, per le società di persone, SNC e SAS ed imprese individuali, con ricavi dell’anno precedente inferiori a 500.000 euro per le attività di servizi e 800.000 euro per altre attività;
  • contabilità ordinaria, per le società di capitali come Srl, Spa e Sapa, indipendentemente dai loro ricavi, società di persone e imprese individuali con ricavi superiori a 500.000 euro per la prestazione di servizi e 800.000 euro per altre attività;
  • regime forfettario, per le persone fisiche che esercitano attività d’impresa un arte o una professione, ad esclusione dei contribuenti che usufruiscono di regimi speciali IVA, con ricavi e compensi che non devono superare i 85.000 euro anche sommando più attività.
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Optare per il regime ordinario ha come vantaggi quello di avere un fatturato massimo illimitato, la possibilità di accedere ad un gran numero di spese deducibili ed un accesso al credito più semplice ma comporta gravosi obblighi di documentazione.

Invece, rispetto al regime ordinario, il regime semplificato ha il vantaggio di non comportare grandi obblighi di documentazione ma il fatturato massimo per accedervi è limitato così come l’accesso alle spese deducibile ed è più complicato l’accesso al credito.

Ciascun regime contabile ha dei pro e dei contro da valutare per la tenuta della contabilità aziendale, la gestione contabile, motivi legali e fiscali ed in base alla forma giuridica ed al fatturato dell’impresa.

regime contabile
Un’impresa deve fare una scelta accurata tra i diversi regimi contabile per raggiungere la sostenibilità finanziaria ed avere a disposizione la liquidità aziendale necessaria, tramite la corretta tenuta dei registri contabili.

Quali sono le caratteristiche del regime forfettario

La Legge di Bilancio 2023 ha aumentato il tetto di ricavi ad 85.000 euro per le persone fisiche ed i lavoratori autonomi senza toccare i coefficienti di redditività del regime contabile forfettario.

Non possono accedere al regime forfettario:

  • chi esercita in contemporanea attività di impresa o di lavoratore autonomo ed è anche socio di imprese familiari, di società di persone, associazioni professionali;
  • chi ha rapporti con datori di lavoro in corso o nei due periodi precedenti di imposta;
  • chi svolge attività in regimi IVA speciali;
  • i soggetti non residenti in Italia a meno che non producano il 75% del reddito nel nostro Paese;
  • chi cede fabbricati, porzioni di fabbricati, terreni edificabili e mezzi di trasporto nuovi.

Il reddito imponibile del regime forfettario sarà calcolato in base al coefficiente di redditività legato al Codice ATECO dell’attività. Ne fanno i contributi previdenziali versati e le perdite fiscali da dedurre dall’imponibile. Un’aliquota ridotta al 5% è prevista per le start up per attività iniziate da cinque anni.

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Come funziona il regime di contabilità semplificata

Il regime contabile semplificato si rivolge alle ditte individuali, le società di persone e gli enti non commerciali. 

Le imprese in contabilità semplificata che non possono accedere al regime forfettario devono determinare il reddito d’impresa sulla base del principio di cassa o di competenza.

Per calcolare il reddito di impresa con il regime della contabilità semplificata bisogna fare la differenza tra ricavi e compensi con le spese sostenute. A questo importo devono aggiungersi il reddito consumato al livello familiare dall’imprenditore, quelli che derivano dagli immobili, le plusvalenze e le sopravvenienze attive.

Al risultato ottenuto vanno tolte le minusvalenze e sopravvenienze passive, gli ammortamenti di beni materiali e immateriali, le perdite di beni strumentali e di crediti, gli accontamenti del TFR, i costi del personale, gli oneri di utilità sociale, le deduzioni forfettarie.

Le deduzioni per il regime di contabilità semplificata devono indicare i costi di acquisto dei beni, le manutenzioni ordinarie, le spese di acquisto di servizi, le spese generali e gli interessi di mora.

Le scritture contabili da tenere sono: 

  • i registri iva se obbligatori ed i registri di incassi e pagamenti da indicare in ordine cronologico non  oltre sessanta giorni dall’incasso mentre le componenti non monetarie devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi;
  • solo i registri iva per la registrazione delle operazioni non soggette ai fini iva ed i mancati incassi e pagamenti da registrare nel documento contabile ai fini iva;
  • soli registri iva sui presunti incassi e pagamenti non soggetti a registrazione ai fini iva considerate come pagate o incassate nell’anno di annotazione con il vincolo triennale. nella dichiarazione annuale iva.
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Le registrazioni devo essere effettuate entro sessanta giorni per i primi due casi di cui qui sopra dalla data di incasso o di pagamento.

tipi di contabilita
La scelta del regime fiscale determina come devono essere gestiti il bilancio ed i registri contabili, l’amministrazione dell’impresa, gli obblighi fiscali e le detrazioni a cui accedere.

Il regime di contabilità ordinaria

Nel regime contabile ordinario l’imprenditore commerciale ha l’obbligo di tenuta dei libri contabili e deve essere in regola con le registrazioni. 

Inoltre, le imprese che adottano il regime ordinario devono anche tenere obbligatoriamente il registro delle fatture di acquisto, il registro delle fatture emesse ed il registro dei beni ammortizzabili.

Fanno parte delle scritture contabili da tenere obbligatoriamente anche il libro giornale con la registrazione cronologica delle operazioni e dei movimenti finanziari dell’attività d’impresa, quelli sezionali per tipologia di intervento e i libri inventari.

L’inventario ed i bilancio devono essere presentati entro tre mesi dalla dichiarazione dei redditi per il calcolo delle imposte dirette, indicando le attività e le passività.

Per valutare se adottare il regime forfettario, semplificato o ordinario consulente del lavoro è a disposizione per effettuare la scelta del regime contabile migliore per la tua attività. 

 

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